Salvini, la Russia e i 3 incontri all’ambasciata: il Copasir indaga su un diplomatico (poi espulso)
di Cesare Zapperi
Salvini avrebbe partecipato ad almeno 3 incontri all’ambasciata russa in Italia: il Copasir indaga sul ruolo di un diplomatico, poi espulso, che avrebbe fatto da tramite. Il premier: il governo è collocato con Ue e Nato, e non si sposta
MILANO — «Ho raccomandato anche al Copasir che l’importante è che questi rapporti siano trasparenti». Formale e felpata, arriva la chiosa del premier Mario Draghi
(che precisa anche che il governo «è fermamente collocato nell’Ue e nel
nostro rapporto storico transatlantico») a rafforzare il coro di
critiche che hanno investito Matteo Salvini e il suo progetto di missione a Mosca
.
Un piano maturato dopo che il leader leghista avrebbe partecipato per almeno tre volte a incontri all’ambasciata russa in Italia.
Salvini persevera per il terzo giorno consecutivo nel suo insolito
silenzio in piena campagna elettorale. E così la scena è tutta o quasi
dei suoi contestatori.
Il segretario pd Enrico Letta
è netto: «Con Salvini l’incompatibilità è totale. Mentre stavamo
discutendo in Europa, Salvini con un non meglio identificato consigliere
che è anche consulente dell’ambasciata russa, andava a cena dall’ambasciatore a fare non si sa cosa».
Il leader dem ne approfitta per avvertire i 5 Stelle in previsione
del 21 giugno: «Nato e Ue sono i pilastri sui quali un governo si regge e
se questi pilastri vengono meno la maggioranza non può stare insieme,
se non è unita su questi temi».
Su Salvini il leader di Azione Carlo Calenda taglia corto: «È un leader abbastanza disperato, dice cose a vanvera».
La replica è affidata, insieme a una serie di dichiarazioni concertate che arrivano alle agenzie in serata, ai capigruppo leghisti di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: «Attaccare chi vuole la pace non è un bel segnale che arriva dall’Europa. Salvini è l’unico pronto a mettersi in gioco per cercare la via del dialogo». E il vicesegretario Lorenzo Fontana: «Indegno il doppiopesismo nei confronti di Salvini». Di suo, il segretario aggiunge un messaggio destinato a chi ha fatto distinguo (Giorgetti ), affidato alla chat del partito: «La Lega è una grande squadra, che ha vinto e vincerà a lungo, per questo il tentativo di alimentare litigi e divisioni si ripete sempre uguale, noioso e inutile».
Diatribe intestine a parte, il progetto salviniano e le modalità con cui si è mosso, a partire dal ricorso al consulente Antonio Capuano e dai rapporti con l’ambasciata russa, continuano ad alimentare la discussione, in Italia e non solo.
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