Johnny Depp e Amber Heard, un processo-reality tra droga, lusso e volgarità: l’altro volto di Hollywood

di Matteo Persivale

Per sei settimane, un pubblico record ha seguito il processo, con le sue testimonianze a tratti incredibili. Il momento clou è stato lo sfogo-confessione di Depp sulla sua infanzia, mai raccontata in 37 anni di carriera

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Scene da un matrimonio, il film per la tv di Ingmar Bergman del 1973, quasi mezzo secolo dopo rappresenta ancora il sommo esempio del modo in cui l’arte può raccontare la disgregazione di un amore attraverso il sublime.

Le scene dal matrimonio Depp-Heard, in diretta tv e in streaming su YouTube, Facebook, Twitter, TikTok («trial by TikTok», processo via TikTok l’ha ribattezzato la solitamente pacata Bbc) per sei settimane dal tribunale della Virginia nel quale ieri sera è stato pronunciato il verdetto dei sette giurati, purtroppo non avevano niente di bergmaniano, niente di sublime, solo l’oceano di volgarità delle reciproche accuse di violenza, l’abuso di droga e alcol, i messaggini irriferibili, il duello dei periti da 600 dollari l’ora (quelli a buon mercato) o 1.000 dollari (quelli più costosi).

Le interazioni sui social media hanno cancellato la guerra in Ucraina, l’inflazione-record, il Covid, l’aborto che presto tornerà illegale negli Usa, la scalata a Twitter di Elon Musk: Depp contro Heard 24 ore su 24, con il canale dedicato alla diretta, Law & Crime, ha polverizzato un record che a nessuno sembrava possibile, superando il miliardo di clic su dirette, siti internet e quotidiani, serotini riassunti della giornata di dibattimento.

Per sei settimane il mondo ha potuto guardare in diretta il reality show — più freak show da circo di una volta che reality, in effetti — di tutto quello che avevamo sempre sospettato su Hollywood nei momenti di pessimismo: soldi, droga, alcol, aerei privati, alberghi di lusso, sganassoni, e un’infinita sfilata di galoppini, «assistenti», avventizi, parrucchieri, truccatrici, portieri, cascherini, la variegata fauna di coloro che circondano le «celebrities» creando — quando funziona, cioè non in questo caso — un cordone sanitario che li distacca e li protegge dal mondo esterno.

Lei: «Si è versato una maxipinta di vino».
Lui: «Sei solo un avanzo di night, una ex spogliarellista alla canna del gas».
Lei: «Se ne girava per la casa con l’affare sempre di fuori».
Lui: «Bevevo whisky di mattina perché l’happy hour è a tutte le ore».
Lui, nei messaggini a un amico: «Affoghiamola prima di bruciarla!!!…».

Il portiere che nega di aver visto Heard ferita, ma lo fa collegato in remoto, dalla sua auto, fumando una grossa sigaretta elettronica che riempie di una fitta nebbia l’abitacolo.

Gli unici momenti davvero sorprendenti sono stati quelli della lunga confessione di Depp sulla sua infanzia e gioventù, argomenti dai quali si era sempre tenuto lontanissimo in 37 anni di carriera hollywoodiana.

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