Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi |Orban blocca le nuove sanzioni. La rabbia di Mosca per l’invio a Kiev dagli Usa di nuovi missili

di Francesco Battistini, Marta Serafini, Paolo Foschi

Le notizie di giovedì 2 giugno sulla guerra, in diretta: le truppe russe continuano ad avanzare nell’est. Il Cremlino ora non esclude un incontro Putin-Zelensky

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Lanciarazzi delle milizie separatiste nel Donetsk (Ap)

• La guerra in Ucraina è arrivata al 99esimo giorno, l’avanzata dei russi nell’est in questa fase del conflitto pare inarrestabile.
• Sale la tensione sull’asse Mosca-Washington, dopo che Joe Biden ha annunciato che gli Usa forniranno all’Ucraina missili Himars a medio raggio ad alta tecnologia.
• Il ministro degli Esteri russo Lavrov parla di rischi di un allargamento del conflitto nel caso gli Usa mandassero i lanciarazzi a Kiev. Washington però assicura di aver avuto la garanzia dall’Ucraina sul fatto che i nuovi sistemi missilistici non saranno utilizzati per colpire bersagli nel territorio russo.
• Sul fronte diplomatico, nonostante la tensione, si registra una significativa novità: per la prima volta il Cremlino ha aperto all’ipotesi di un incontro fra Putin e Zelensky.
Macron lancia risoluzione a Onu per lo sblocco del grano ucraino.
• L’Ungheria chiede di escludere Kirill dalla lista nera Ue: il nuovo pacchetto di sanzioni, compreso l’embardo del petrolio, è dunque in stallo, bloccato dal veto esercitato da Orban.
• Mattarella: l’aggressione russa mina coesistenza pacifica.
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Ore 08:37 – Il presidente dell’Unione africana in Russia per incontrare Putin

Il presidente dell’Unione africana, il senegalese Macky Sall, si recherà oggi in Russia per incontrare (domani) il presidente Vladimir Putin a Sochi. A renderlo noto l’ufficio di Sall, con un comunicato. La visita «fa parte degli sforzi della Presidenza in carica dell’Unione per contribuire a una tregua… e sbloccare le scorte di cereali e di fertilizzanti, il cui blocco colpisce in particolare i Paesi africani», si legge nella nota.

Ore 08:21 – La First Lady Olena Zelenska: «Cedere territorio è cedere libertà»

Cedere una parte del territorio ucraino alla Russia significherebbe «cedere una libertà» e non porrebbe fine all’invasione del Paese da parte del presidente Vladimir Putin. È quello che pensa la first lady ucraina Olena Zelenska, ascoltata dall’emittente americana ABC News.

«Non puoi semplicemente cedere… parti del tuo territorio. È come cedere una libertà — ha detto Zelenska —. Anche se prendessimo in considerazione i territori, l’aggressore non si fermerebbe. Continuerebbe a premere, andrebbe sempre più avanti, continuerebbe a lanciare sempre più attacchi contro il nostro territorio».

Ore 08:12 – L’Ucraina commemora i 243 bambini uccisi finora nel conflitto

L’Ucraina ha voluto ricordare i 243 bambini che sono rimasti finora vittime del conflitto con la Russia. Nella città di Leopoli un’installazione interattiva, intitolata «Gita che non avverrà mai», usa degli scuolabus vuoti e dei peluche legati ai sedili, a simboleggiare i piccoli morti sotto le bombe.

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AFP

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AFP

Ore 08:09 – Il presidente della Duma: «Gli Usa vogliono l’Ucraina non indipendente, ma come una colonia»

«Gli Stati Uniti non hanno bisogno di un’Ucraina indipendente, perché vogliono farne una propria colonia, spremerne tutte le risorse e utilizzarle per indebolire la Federazione russa». Sono le parole del presidente della Duma di Stato, la Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin, che sul suo canale Telegram si è scagliato contro l’operato degli Stati Uniti.

«Biden ha affermato che “l’obiettivo dell’America è semplice: vogliamo vedere un’Ucraina democratica, indipendente, sovrana e prospera” — scrive sul suo canale Telegram Volodin —. Il mondo intero ha visto cosa ha portato la democrazia in stile americano in Libia, Iraq, Afghanistan, Siria, Jugoslavia. Nessuno di questi Stati, che Washington voleva anche rendere democratico e prospero, ha vinto».

Gli Stati Uniti hanno avuto «otto anni per rendere l’Ucraina democratica, indipendente, sovrana e prospera, quando, dopo il colpo di Stato (la rivoluzione del Maidan di Kiev, ndr) consiglieri e istruttori americani presero la guida effettiva del regime di Kiev — continua Volodin —. Ma invece di lavorare per lo sviluppo dell’Ucraina, che ha un grande potenziale, l’hanno saccheggiata. I media indesiderati sono stati chiusi, giornalisti indipendenti sono stati uccisi e i partiti politici sono stati banditi. E nessuno del governo corrotto ha pensato al popolo ucraino». Washington, conclude il presidente della Camera bassa del Parlamento russo, «non ha bisogno di un’Ucraina indipendente. La leadership degli Stati Uniti vuole farne la propria colonia. Spremerne tutte le risorse fuori dal Paese e usarle esclusivamente per indebolire la Russia».

Ore 07:59 – I russi controllano la maggior parte di Severodonetsk

Non sono cessati i combattimenti nelle strade di Severodonetsk, ma le forze russe controllano ormai circa l’80% di questa città strategica dell’Ucraina orientale. A dare una stima dell’occupazione russa è il capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk, Serhiy Gayday, citato dalla Cnn.

«In alcune strade, i nostri difensori hanno successo», ha detto Gayday, citando sei soldati russi che sono stati catturati dagli ucraini. I combattimenti continuano anche nei villaggi a sud e ad ovest della città, mentre le truppe di Mosca cercano di circondare completamente le difese ucraine.



Anche il ministro della Difesa britannico conferma che i russi hanno oramai preso il controllo di Severodonetsk: il report di giornata riporta che «le strade principali di Severodonetsk rimangono sotto il controllo ucraino, ma la Russia continua ad acquisire controllo locale, grazie a una costante azione di artiglieria».

Ore 07:51 – La scheda — Cos’è il sistema «Himars» e come influirà sui combattimenti

(Giuseppe Sarcina) Il Pentagono fornirà a Kiev camion sui quali è montata una batteria in grado di lanciare sei missili, con una gittata massima fino a 70 km. Si chiamano «High mobility artillery rocket system» (Himars).

Gli ucraini avevano chiesto razzi più potenti, gli «Army tactical missil system», con una capacità fino a 300 km. Ne scrive qui Giuseppe Sarcina, spiegando quale può essere l’impatto di questi nuovi ordigni sulla guerra.

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