Putin «ha un cancro in fase avanzata, curato ad aprile»: il report dell’intelligence Usa

di Giuseppe Sarcina

La rivelazione sulla malattia di Putin contenuta in report classificato di cui dà notizia Newsweek: secondo le fonti la presa dello zar sul potere non sarebbe più assoluta, e le manovre intorno a lui sarebbero intense. Il presidente russo «scampato a un tentativo di omicidio a marzo»

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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON — Vladimir Putin «è gravemente malato». Tanto che «nel mese di aprile è stato sottoposto a un trattamento medico per una forma di cancro avanzato».

Newsweek rilancia le voci sulle condizioni di salute del presidente russo. Il settimanale americano cita tre «personalità» che avrebbero letto un rapporto riservato dei servizi segreti americani.

Nel dettaglio gli informatori di Newsweek sono: un funzionario della Direzione nazionale dell’Intelligence (Dni), la struttura che coordina le 17 agenzie dei servizi segreti; un componente dell’intelligence del Pentagono e, infine, un ex ufficiale dell’Aviazione militare.

Secondo queste fonti «la presa di Putin sul governo non è più assoluta. Le manovre all’interno del Cremlino non sono mai state così intense negli ultimi vent’ anni; tutti hanno la sensazione che la fine sia vicina».

Il report confermerebbe anche che Putin sarebbe sfuggito a un tentativo di assassinio in marzo.

La presunta malattia di Putin, 69 anni, tiene banco da mesi soprattutto sui social.

Si inseguono voci, indiscrezioni: «Ha il cancro»; «no, ha il Parkinson». Alcune rivelazioni si sono spinte fino al surreale. Giusto per citarne una: il Cremlino avrebbe un piano per sostituire Putin con un sosia in alcuni eventi pubblici.


Tuttavia i servizi segreti Usa stanno monitorando ormai da mesi le apparizioni di Putin, cercando di individuare i sintomi di una possibile patologia: il tremolio di una mano o di un piede, il gonfiore sospetto del viso.

L’agente della Dni, interpellato da Newsweek , osserva: «Quello che sappiamo è che questo è un iceberg, sebbene sia avvolto nella nebbia». È la stessa sensazione che il consigliere per la Sicurezza, Jake Sullivan, ha condiviso più volte con i reporter: l’intelligence americana ha una «visibilità limitata» su ciò che accade a Mosca. Anche il direttore della Cia, William Burns, ha avvertito il Congresso, in un paio di audizioni: attenzione perché abbiamo poche informazioni sugli equilibri all’interno della «nomenklatura» russa.

Putin si è isolato ancora di piu; ha ridotto drasticamente gli incontri con i capi di Stato stranieri. Di conseguenza anche il lavoro degli 007 americani è diventato più complesso. Inoltre l’esperienza, avverte questa volta, l’ex ufficiale dell’Air Force, consiglia prudenza: «Dobbiamo ricordarci delle lezioni del passato. I servizi segreti erano sicuri che Saddam Hussein avesse armi di distruzione di massa e che Osama bin Laden fosse stato colpito da una grave disfunzione renale. Due errori di valutazione».

Ma se Putin fosse davvero gravemente malato, ci sarebbero meno rischi di un conflitto nucleare, perché un leader debole potrebbe avere più problemi a far passare una decisione così devastante.

In ogni caso, è la conclusione del report, il governo americano non dovrebbe fermarsi ad aspettare «la morte di Putin» e dovrebbe anche preoccuparsi di che cosa potrebbe accadere in caso di un pericoloso vuoto di potere al vertice della Russia.

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