Grano ucraino, le condizioni di Putin: “Dai miei porti o dalla Bielorussia”
Da ultimo, apre. A quale condizione sarebbe pronto a garantire l’accesso ai porti sotto il controllo di Mosca?, chiede il giornalista Pavel Zaburin. “A nessuna condizione”, risponde Putin. “Garantiremo un passaggio pacifico, garantiremo la sicurezza degli approcci a questi porti, garantiremo l’ingresso di navi straniere e il loro movimento lungo l’Azov e il Mar Nero in qualsiasi direzione”. Kiev non si fida. “È pronta a creare le condizioni necessarie perché riprendano le esportazioni dal porto di Odessa”, dice il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, ma teme che la Russia “approfitti della rotta commerciale per attaccare la città”. Per capire quanto l’apertura di Putin sia l’ennesimo bluff o una reale mano tesa, ora tocca aspettare l’8 giugno quando il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, andrà ad Ankara a discutere con il suo omologo Mevlut Cavusoglu. Per creare corridoi marittimi nel Mar Nero, come aveva prospettato lo stesso Putin lunedì, occorre il benestare della Turchia.
REP.IT
Pages: 1 2