Stangata d’estate, quanto si spenderà per lettino e ombrellone? Ecco le spiagge più costose e quelle più a buon prezzo
Giacomo Galeazzi
ROMA. Estate 2022: si resta prevalentemente in Italia, prevalgono nelle scelte le spiagge a pagamento ma preoccupa il caro tariffe. Altroconsumo, l’associazione per la tutela e difesa dei consumatori più diffusa in Italia, verifica le tariffe praticate dagli stabilimenti balneari nelle mete turistiche tradizionali. Le località sono Lignano, Rimini, Senigallia, Viareggio, Palinuro. Alassio, Gallipoli, Alghero. Taormina e Giardini Naxos e Anzio. La località più cara è Alassio. Facendo una media delle prime quattro file di lettini, si spendono 323 euro. Contro i 129 di Senigallia, località meno cara. Seguono Gallipoli (282), Alghero (194) e Viareggio (184). Le località meno care sono, dopo Senigallia, Rimini (131), Lignano (142) e Anzio (159). Sono state inoltre messe a confronto le tariffe di quest’anno con quelle dello scorso anno. Prendendo a riferimento il costo medio, in spiaggia, delle prime quattro file. In tutte le località sono stati riscontrati aumenti. Complessivamente pari al 10%. Ma molto differenziati in relazione alla località. A Palinuro l’aumento è stato del 18%. L’anno scorso la spesa media era di 143 euro. Contro i 169 di quest’anno. Seguono Rimini, Alassio e Alghero. Rispettivamente con il 14%, 13% e 12%. Nelle altre località l’aumento si attesta tra il 5% di Lignano e il 7% di Taormina e Giardini Naxos.
Stangata in arrivo
La scure del caro tariffe
incombe sulle vacanze degli italiani. Spiega: Federico Cavallo
(Altroconsumo): «Nel suo insieme il ddl concorrenza è una misura
fondamentale per il rilancio e l’innovazione. Ma, riguardo alle
concessioni balneari, le misure per i consumatori rischiano di rimanere
sul bagnasciuga». E aggiunge: «l’articolo 2 del provvedimento mette al
centro la varietà e qualità dei servizi ai consumatori. Premiando
l’attenzione all’ambiente. Alla disabilità. All’inclusione. però ci sono
forti rischi nella formula uscita dall’accordo tra le forze politiche
sui contenziosi. Con un testo vago che offre, di fatto, una scappatoia.
In grado di sospendere la liberalizzazione almeno per un altro anno».
Concessioni
Le aspettative degli italiani
riguardo i risultati della riforma sono piuttosto negative. Più della
metà (il 52%) pensa che le tariffe degli stabilimenti aumenteranno. Solo
il 4% che diminuiranno. Allo stesso tempo i cittadini non prevedono un
miglioramento della qualità dei servizi offerti. Secondo la maggioranza
(65%), questi rimarranno sugli standard attuali. Per quanto riguarda il
ricambio dei gestori, il 43% degli italiani ritiene che verrà stimolato
un maggiore rinnovamento. Ma una quota simile (il 36%) non prevede
particolari cambiamenti.
Servizi
«La concorrenza è fondamentale in questo
settore. Sia per portare il miglioramento dei servizi. Sia per
affrontare il tema dei prezzi- puntualizza Cavallo-. Ma ora serve una
riforma vera per favorire, finalmente, un’offerta di servizi
maggiormente variegata. E per dare alle persone più possibilità di
scelta». Un quadro diverso, secondo Cavallo, «da quello attuale». Dove,
«a fronte di scarso o nessun miglioramento del servizio, i prezzi sono
comunque in aumento. A scapito dei diritti degli utenti dei servizi
balneari». Insomma vacanze 2022 tra inflazione e tariffe rialzate. La
stagione estiva è alle porte. In piena crisi (effetto Covid e guerra in
Ucraina) quest’anno più che mai gli italiani ponderano le loro scelte.
Programmando con oculatezza le vacanze, che in molti passeranno sulle
spiagge della penisola. Nel frattempo il Parlamento si occupa del ddl
delega sulla concorrenza. Che ha nelle concessioni balneari uno dei
punti cardine.
Gestori
Altroconsumo ha indagato sui lidi
balneari. Per guidare gli italiani nella scelta delle proprie mete
estive. Analizzando al contempo la loro opinione intorno al tema delle
concessioni. Che dovranno essere soggette a revisione entro la fine del
2023. A suscitare preoccupazione sono le tariffe applicate dai gestori
degli stabilimenti. Con un marcato aumento dei prezzi rispetto all’anno
scorso. L’obiettivo è capire che estate sarà dal punto di vista di un
comparto chiave per l’Italia. Occorre, quindi, partire dalle abitudini
di scelta. Individuando le preferenze di coloro che trascorrono le
vacanze in località balneari italiane. E la propensione alla spesa. La
riforma delle concessioni balneari non suscita particolari speranze. E
ciò influenza le aspettative degli italiani su prezzi e qualità dei
servizi. Tendenzialmente i vacanzieri preferiscono spiagge a pagamento
come meta per le proprie ferie estive.
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