I tormenti di Salvini: se domenica FdI vincerà nelle città del Nord per la Lega sarà la tempesta perfetta

Stare davanti alla Lega non è una questione simbolica per la destra: per la prima volta il primato dei sondaggi si vedrebbe materializzato con un campione importante, nove milioni di italiani al voto. Su questa base (eventuale) potrebbero poggiare le ragioni di Meloni per cercare di strappare più collegi possibili alle prossime politiche (ammesso che la legge elettorale, come sembra, resti il Rosatellum) e ambire anche alla presidenza di una grande Regione del Nord. Non ci sono automatismi, certo, ma cambierebbero i rapporti di forza. «Se vinciamo a Como non chiediamo la Lombardia» ammette un dirigente di FdI, ma è chiaro che in caso di un buon risultato domenica, davanti a un crollo leghista, con Forza Italia in difficoltà, sarebbe difficile tenere i meloniani fuori dalle stanze di potere regionale. Se in Lombardia e poi in Friuli si andrà (con delle contropartite) verso la riconferma dei leghisti Fontana e Fedriga, nel 2024 e nel 2025 si potrebbero liberare le poltrone di Piemonte e Veneto. L’assalto al Nord sarebbe completo.

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