La prima intervista di Angela Merkel, da quando non è più cancelliera (e la rivelazione sui suoi tremori)

Anche il settimanale progressista Spiegel — per cui pure scrive Alexander Osang, il giornalista che ha intervistato Merkel sul palco del teatro Berliner Ensemble in occasione della presentazione di un libro con i discorsi di lei — non è tenero con l’ex cancelliera. «Oltre alla spiegazione delle proprie scelte e all’autodifesa, non c’è spazio per l’autocritica. L’ex cancelliera si è presentata con due messaggi: l’Angela Merkel privata, e questo è ciò che è ora, non si sente più in debito con nessuno. E la politica Angela Merkel non vede alcun motivo per ammettere gli errori, né tantomeno per chiedere scusa per le decisioni prese mentre era in carica» commenta l’editorialista politica Melanie Amann. Che sottolinea le «contraddizioni» di Merkel: «Ha detto di aver ripetutamente avvertito i suoi colleghi dell’Ue che il leader del Cremlino voleva “distruggere l’Europa”. Resta incomprensibile — nota Amann — il motivo per cui, negli ultimi mesi del suo mandato, abbia invano sollecitato gli stessi colleghi dell’Ue a nuovi colloqui con Mosca, come raccontato dalla stessa Merkel sul palcoscenico del teatro».

Tutti notano una cosa: l’ex cancelliera ha sottolineato con forza di essersi ormai ritirata a vita privata. E non dà segni di voler tornare alla politica attiva. Anche perché, mette in evidenza il quotidiano berlinese Tagesspiegel, è «politicamente sempre più al di sopra dei partiti». Ovvero sempre più lontana dalla “sua” Cdu, il partito — come ha dichiarato prima di lasciare la guida del governo — «a cui è più vicina». «Oggi possiamo dire a cui è stata più vicina» commenta il Tagesspiegel. Forse però il resoconto più interessante è quello fatto dal suo intervistatore Alexander Osang alla Berliner Zeitung. Osang, un tedesco dell’Est come lei, conosce molto bene l‘ex cancelliera: è uno dei suoi biografi, l’ha intervistata più volte. «Era una novità anche per lei — dice della serata nel teatro berlinese —. Di solito la incontravo in stanze che poteva relativamente controllare. I colloqui si svolgevano nella Cancelleria, nel suo ambiente familiare. Era la padrona di casa. (…) Si capiva che il Berliner Ensemble non era il suo ambiente. E si capiva che non parlava in pubblico da molto tempo» spiega. Ma ha accettato di discutere anche di cose private, come i tremori e le sue vacanze (i tremori, ha detto Merkel, avevano due cause: che era sfinita dopo la morte della madre e che beveva troppo poco). E ha iniziato a usare un linguaggio diverso, più ufficioso. L’attenzione ai contesti e l’uso di linguaggi diversi a seconda dei contesti, secondo Osang, è un’eredità dell’Est, il lascito di un «sospetto» che anche lui conosce bene. «È stata un’esperienza fondamentale all’Est. Avere lingue diverse per le diverse aree sociali. Soprattutto quando si cresce in una famiglia di pastori, come è successo a lei» dice. «Impari presto che nella comunità ecclesiale si parla in modo diverso da come si parla a scuola».

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.