Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi | Kiev: negoziati a fine agosto dopo controffensiva

Ore 08:09 – La battaglia del gas: a che punto siamo

(Luca Angelini) Gli effetti della guerra in Ucraina sono devastanti in Ucraina, ma pesanti anche nel resto del continente: i tagli di Gazprom alle forniture di gas russe sono sempre più pesanti in Germania, in Francia, ma anche in Italia. Meno 15% mercoledì, meno 35% giovedì, ieri meno 50%. E anche oggi la quantità di gas in arrivo dalla Russia sarà inferiore alla richiesta del nostro Paese.

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha avvertito che se la situazione non dovesse migliorare l’Italia passerebbe dall’attuale pre-allarme allo stato di allerta che farebbe scattare una serie di contromisure.

Quali potrebbero essere lo spiega qui Fabio Savelli:

Al livello di allarme, Eni e altri operatori possono «aumentare le importazioni, utilizzando la flessibilità dei contratti in essere»; «ridurre la domanda di gas derivante da contratti interrompibili di natura commerciale»; «impiegare combustibili di sostituzione alternativi negli impianti industriali» (ad esempio il carbone). Il ministero della Transizione può chiedere a Snam di «attivare i contratti eventualmente stipulati per la riduzione della domanda di gas, basati sulle misure di contenimento volontario della domanda da parte dei clienti finali industriali». Questo livello esclude i razionamenti, cioè i tagli di fornitura alle centrali elettriche e alle industrie e l’utilizzo delle riserve strategiche, che ammontano a 4,6 miliardi di metri cubi. Esclusi anche i limiti per le caldaie. Misure che si attiverebbero solo con lo stato di emergenza.

In un retroscena, Marco Galluzzo rivela intanto come, sul treno che li portava a Kiev, Mario Draghi abbia convinto il cancelliere tedesco Olaf Scholz a prendere in considerazione un possibile tetto Ue al prezzo del gas. Una proposta che, a questo punto, Draghi rilancerà con forza al prossimo Consiglio europeo, in programma giovedì e venerdì.

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Ore 07:59 – La Russia usa i corridoi umanitari per lo «spostamento forzato di civili»

Il consueto bollettino del ministero della Difesa britannico si concentra, oggi, su un aspetto meno «appariscente» della guerra. Secondo gli 007 militari britannici, così come già avvenuto in Siria, anche in Ucraina l’esercito di Mosca ha usato «corridoi “umanitari” dichiarati unilateralmente come meccanismo per manipolare lo spazio di battaglia e imporre il trasferimento forzato delle popolazioni». «È probabile che i civili ucraini intrappolati a Severodonetsk siano sospettosi di utilizzare il corridoio proposto» dalle forze russe nei giorni scorsi, perché «li porterebbe verso la città di Svatova, più in profondità nel territorio occupato dai russi».

Ore 07:29 – «L’Ucraina con i confini di prima non esiste più»

Che quella in corso in Ucraina fosse tutto tranne una «operazione militare speciale» è ormai chiaro al mondo, nonostante le continue smentite del Cremlino.

Ma se servisse un nuovo elemento a ricordarlo, a fornirlo è stata oggi la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che parlando a Sky News Arabia — in una intervista significativamente ripresa dall’agenzia russa Ria Novosti — ha detto: «L’ Ucraina che conoscevamo, all’interno di quei confini, non c’è più. E non lo sarà più. Questo è ovvio. Quei confini non ci sono più».

Ore 06:11 – La famiglia dell’ex sergente Usa Drueke: «È vivo»

«È vivo»: lo dicono i familiari di Alexander Drueke. L’ex sergente dell’esercito, che si teme sia finito in mani russe dopo essere scomparso in Ucraina questo mese, è vivo sarebbe apparso – come rende noto la famiglia – in un nuovo video che circola online e nel quale si rivolge alla madre Lois: «Mamma, voglio solo farti sapere che sono vivo e che spero di tornare a casa al più presto», dice, esprimendo il suo affetto per la genitrice e per il loro cane Diesel, ma senza rivelare dove si trova.

Drueke, come altri veterani Usa, era andato in Ucraina per insegnare alle forze di quel Paese come si usano le armi americane, ha riferito la famiglia. Il soldato è apparso in video nello stesso giorno in cui la tv Russia Today, controllata dal Cremlino, ha riportato che lui e un altro americano, l’ex marine Andy Tai Huynh, si erano arresi all’esercito russo dopo essere stati abbandonati dai comandanti ucraini. Un terzo veterano, l’ex ufficiale dei Marine Grady Kurpasi, risulta scomparso in Ucraina da aprile. Un quarto invece, Willy Joseph Cancel, è stato ucciso in maggio. L’amministrazione Usa sostiene di non sapere dove si trovano i tre ex militari scomparsi, ma ha sconsigliato agli americani di andare o di rimanere in Ucraina.

Ore 06:02 – Zelensky: «Candidatura a Ue conquista storica»

«Una conquista storica». Così il presidente ucraino Zelensky ha commentato il via libera della Commissione Ue alla candidatura dell’Ucraina. «Siamo a un passo dall’inizio di un’integrazione a tutti gli effetti con l’Ue». La raccomandazione della Commissione Ue «sulla candidatura è una conquista storica di tutti coloro che lavorano per il nostro Stato», ha detto ancora Zelensky, in un videomessaggio sui social. Il riferimento è alla raccomandazione della Commissione al Consiglio Ue di assegnare all’Ucraina lo status di candidato all’adesione all’Ue. «Rimane solo da aspettare la decisione del Consiglio europeo», ha aggiunto. L’Ucraina «ha fatto tutto il possibile perché anche questo passo sia positivo». Per il presidente, Kiev «se lo merita» in quanto «i valori ucraini sono i valori europei. Le istituzioni ucraine mantengono la loro resilienza anche in condizioni di guerra».

Ore 05:52 – Von der Leyen sente Zelensky dopo sì a candidatura Ue

Telefonata tra la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo il sì dell’esecutivo europeo alla candidatura dell’Ucraina. «Sono rimasta molto commossa dalle parole del presidente Zelensky al telefono oggi, dopo la nostra raccomandazione di concedere all’Ucraina lo status di candidato. Gli ucraini possono contare sulla Commissione nel loro cammino verso l’Unione europea», ha scritto in un tweet.

Ore 05:46 – La Russia ha tentato di infiltrarsi con una spia nella Corte internazionale dell’Aja

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Viktor Muller Ferreira per dodici anni ha detto in giro di essere brasiliano, originario di Niteroi. Per non sbagliarsi nel raccontare il suo passato ha redatto — anche — un canovaccio da imparare a memoria, prima di cercare di infiltrarsi come spia alla Corte internazionale de l’Aja. Una storia ricca di particolari che propinava quando incontrava qualcuno. Qui l’articolo completo.

Ore 05:42 – Boris Johnson: «Pronti ad addestrare fino a 10 mila soldati ogni 4 mesi»

Boris Johnson si è offerto di lanciare un’importante operazione di addestramento per le forze ucraine, che prevede di addestrare fino a 10mila soldati ogni 120 giorni. Lo riportano i media britannici. L’addestramento avverrebbe al di fuori dell’Ucraina. Johnson ha chiarito che il piano cambierebbe le sorti della guerra.

Ore 05:38 – Enel lascia Mosca

Enel cede la partecipazione del 56,4% in Russia per 137 milioni di euro. Come anticipato da tempo, anche il gruppo guidato da Francesco Starace ha lasciato il business in Russia. Il 16 giugno sono stati firmati gli accordi relativi alla cessione dell’intera partecipazione da essa detenuta nel capitale sociale di Pjsc Enel Russia.

In particolare, il gruppo energetico ha sottoscritto due distinti accordi, rispettivamente, con Pjsc Lukoil e il Closed combined mutual investment fund Gazprombank-Frezia per la cessione dell’intera partecipazione detenuta in Enel Russia, pari al 56,43% del capitale sociale di quest’ultima, per un corrispettivo totale pari a circa 137 milioni di euro.

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