Il richiamo dei numeri ai partiti deboli e divisi

Anche per le elezioni comunali l’affluenza alle urne è diminuita, in 10 anni, di circa 15 punti percentuali, da circa 70 a circa 55 per cento, con notevoli difformità a seconda delle zone geografiche. Ma la forte astensione a livello locale fa parte di un fenomeno più generale, di carattere mondiale. Nel Regno Unito, la patria del «self-government», solo circa un terzo dell’elettorato si reca alle urne per votare gli amministratori locali. È probabile che questo trovi la sua ragione nell’aumento delle dimensioni dei servizi pubblici, che sfuggono al controllo degli enti locali.

L’indice più preoccupante delle elezioni comunali riguarda la rapida emersione di alcune forze politiche e la forte riduzione di altre. Se si mettono insieme dati elettorali e sondaggi, si può notare che una delle forze politiche è aumentata di quattro volte e un’altra è diminuita di tre volte, nel giro di quasi 5 anni. Questo è ulteriore sintomo della crisi dei partiti. Quelli italiani hanno perso iscritti molto di più dei partiti tedeschi; presentano un’offerta politica debole o inesistente (non vi sono programmi); sono divisi all’interno; creano incertezza con continue dichiarazioni, spesso contraddittorie. Le forze politiche farebbero bene a cercare rimedi a questo stato di cose.

CORRIERE.IT

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