«I grillini sono finiti»: battute e perfidie (e le pizzette di Renzi), il dietro le quinte di un giorno infinito
Da una porta spunta Giorgio Mulé, sottosegretario alla Difesa: FI, potente, informato.
«Una scissione così non la organizzi in una mattina. È chiaro che Di Maio l’aveva preparata, con cura, da settimane».
Continui.
«Conte umiliato. Ha perso la faccia e la truppa. Dopo aver inutilmente minacciato Draghi, non solo vota la risoluzione di maggioranza, ma si ritrova con mezzo partito. Per il Pd, un disastro. Con chi si allea: con l’avvocato dotato di pochette o con Giggino?».
Salute del governo?
«Cagionevole. Però non sarà ricoverato. Andrà avanti con le pasticche».
Cercare subito uno del Pd. Ma niente: camminano veloci, sguardi accigliati dietro le mascherine, scuse miserabili: devo tornare in aula, aspetto la telefonata di mia moglie. Si volta il comunista (non è un modo di dire) Marco Rizzo, che parlava con il suo unico senatore rosso, Emanuele Dessì, ex grillino. «Emanuele, dai: fagli vedere la fotocopia». Dessì tira fuori un foglio, è il programma del M5S, con cui fu eletto nel 2018: ripudio della guerra, disarmo, Russia partner economico, riformare la Nato. «All’epoca, il capetto dei 5 Stelle era Di Maio — dice Rizzo — Ma non stupitevi. Questi si dividono su un tema gigantesco come la guerra solo per aggirare il limite del doppio mandato. Ricordo che Bertinotti e Cossutta, un argomento così, lo affrontarono invece con un cipiglio memorabile». Paragoni con Di Maio e Conte? «Sarebbe come paragonare la compagna di scuola con Sharon Stone» (poi, boh: s’avvicina Stefania Craxi e gli urla: «Rizzo, tu dovevi sposarmi!». E lui: «Ma tu sai che io ho fatto molto di più!»).
Compare Antonio Razzi: «Nei momenti epocali ci sono sempre». Un fine notista: «Non trovi siano indecenti tutti questi uomini che vengono nel Salone Garibaldi senza calzini?». Un tipo basso, rotondo, sudato, chiede: «S’è per caso visto Matteo Salvini?». Ma oggi Salvini potrebbe presentarsi vestito da Batman, nessuno se lo filerebbe. Piuttosto: notizie di Beppe Grillo?
Allora due cronisti partono e vanno ad aspettarlo all’hotel Forum — suite con vista sui Fori, perché l’Elevato adora il lusso — anche un po’ per vedere se ricomincia con il solito rosario di insulti, «Giornalisti fantasmi/ cadaveri che camminano/ lombrichi destinati all’estinzione», o se ha capito che stavolta è il suo Movimento a rischiare brutto, e noi invece siamo ancora tutti qui, al nostro posto, a raccontare.
CORRIERE.IT
Pages: 1 2