Pensioni, maxi-aumento degli assegni nel 2023: ecco perché (e cosa c’entra l’inflazione)

di Leonardo Comegna

Effetti sulle pensioni a partire da gennaio 2023

Potrebbe costare tra i dieci e i dodici miliardi di euro la rivalutazione delle pensioni di gennaio 2023. Un aumento senza precedenti. Parliamo della conseguenza diretta dell’inflazione. Ma questo com’è possibile? Cerchiamo di capirlo.

L’aggiornamento annuale

La rivalutazione degli assegni Inps segue il tasso di inflazione dell’anno precedente. Dunque, l’adeguamento degli importi, nel 2023 potrebbe subire modifiche col segno più dato che nel 2021 l’inflazione stimata è stata dell’1,9%, mentre nel 2022 potrebbe toccare, secondo le prime stime sull’anno in corso della Banca Centrale Europea, almeno il 6,8%. Questa circostanza, come sottolinea anche Money.it, potrebbe portare a una rivoluzione sugli importi degli assegni.

Qualche esempio

Vediamo allora qualche caso concreto. Una pensione di circa 1000 euro potrebbe vedere scattare un adeguamento di circa 68 euro mensili, una di 2 mila, nel 2023, potrebbe ritrovarsi con circa 136 euro in più al mese.

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