Gas, cos’è il «price cap»? Come funziona il tetto da 80 euro contro i ricatti di Mosca
di Valentina Iorio
Cos’è il «price cap»?
L’idea di introdurre un «price cap», ovvero un tetto al prezzo del gas a livello europeo, è una battaglia che il governo italiano porta avanti da mesi. «L’imposizione di un tetto al prezzo del gas russo consentirebbe di ridurre i flussi finanziari verso Mosca»,
ha ricordato di recente il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Di
fatto si tratterebbe di individuare un meccanismo per fissare un tetto
nelle piattaforme di negoziazione del gas, un prezzo al di sopra del
quale gli operatori europei non possono comprare. L’ipotesi è quella di
una soglia massima tra gli 80 e 90 euro a megawattora.
Perché il governo italiano ritiene che sia uno strumento utile?
Secondo
il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, questo
meccanismo consentirebbe di attutire gli effetti del caro energia e di
scoraggiare la «speculazione su imprese e famiglie». Inoltre dato che le
tariffe dell’elettricità rinnovabile sono connesse al prezzo della
produzione elettrica a gas, il tetto al gas potrebbe spingere a rivedere
l’intero sistema delle tariffe. «Il problema è che non possiamo imporre
il tetto solo alla Russia,
quindi una volta applicato non sappiamo come reagirebbero altri
produttori, ad esempio l’Algeria, nei confronti del mercato europeo»,
osserva Gianclaudio Torlizzi, esperto di commodity. Il timore è che una
volta fissato un limite in Europa, la concorrenza di Paesi in cui il
tetto non c’è, come quelli asiatici, possa diventare più forte.
Perché alcuni Paesi europei si oppongono al tetto al prezzo del gas?
Ad
opporsi sono soprattutto i Paesi Nordici, Olanda in testa, secondo la
quale fissare un tetto al prezzo del gas sarebbe un passo indietro
rispetto alla liberalizzazione del mercato dell’energia. Per comprendere
il no di Amsterdam bisogna tenere conto del fatto che l’Olanda è un
paese produttore di gas e la sua capitale è sede del principale mercato
Ue dell’energia. «Non siamo contrari» al price cap sul gas «per
principio ma, sulla base delle prove che abbiamo, pensiamo che potrebbe
non funzionare come alcuni pensano», ha dichiarato ieri il premier Mark
Rutte. Anche la Germania fino a poco tempo fa si è sempre opposta
all’ipotesi di introdurre un tetto al prezzo del gas, ma, dato che a
Berlino la situazione è di massimo allarme dopo il razionamento delle
forniture di gas deciso da Mosca, il governo tedesco potrebbe adottare
una linea più morbida su questo tema. La linea italiana invece è
condivisa da Francia, Spagna, Portogallo e Grecia.
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