La fuga dei 61 toglie alle casse del Movimento 2,3 milioni. Rischia pure Grillo
L’accordo viene salutato dai vertici con grande euforia. «Il Movimento 5 stelle ha raggiunto un accordo con Beppe Grillo che comprende attività di supporto nella comunicazione con l’ideazione di campagne, promozione di strategie digitali, produzione video, organizzazione eventi, produzione di materiali audiovisivi per attività didattica della Scuola di formazione del Movimento, campagne elettorali e varie iniziative politiche», si leggeva nella nota diffusa dai vertici 5s. Tra gli obiettivi c’è la promozione delle attività del Movimento all’estero attraverso la partecipazione a convegni, giornate di studio, incontri con personalità scientifiche e istituzionali. L’intesa, a suon di quattrini, segna anche la tregua politica tra Conte e Grillo in una guerra iniziata con lo scontro sullo statuto. «Quei due contratti, molto onerosi – racconta al Giornale un parlamentare dimaiano – blindano di fatto la leadership di Conte che da quel momento in poi gode di totale protezione politica da parte del garante». Una saldatura emersa anche nella faida tra Di Maio e Conte: Grillo ha preso posizione in favore dell’ex premier spingendo Di Maio verso l’addio. Il comico non aveva fatto però i conti con le ricadute economiche che la scissione dimaiana avrebbe provocato sulle casse del Movimento. E anche sui suoi conti correnti.
IL GIORNALE
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