La rete idrica è un colabrodo. Persi 40 litri ogni cento “Gravi ricadute ambientali”
Pensare che nel 2011 gli italiani hanno avuto l’occasione di cambiare le cose con il referendum sulla privatizzazione della rete idrica che è stato però presentato come un voto «sull’acqua pubblica». Così è prevalso un sentimento di scetticismo verso i privati nonostante gli enti pubblici si siano dimostrati incapaci di gestire la rete di distribuzione. Ora non resta che sperare i 4,4 miliardi previsti nel Pnnr per la tutela del territorio e della Risorsa idrica siano investiti correttamente per manutenzione e ammodernamenti anche se, ancora prima di partire, rischiano di essere insufficienti a fronte dell’immobilismo degli ultimi decenni.
IL GIORNALE
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