Aborto, negli Usa la Corte Suprema ha annullato la sentenza «Roe vs. Wade»
Per la portavoce della Camera Usa, la democratica Nancy Pelosi
, è una decisione «crudele» e «scandalosa». Per Hillary Clinton
è «un’infamia» e «un passo indietro per i diritti delle donne e i
diritti umani». «Molti americani ritengono che la decisione di avere un
figlio sia sacra e dovrebbe rimanere fra la donna e il suo medico», ha
aggiunto.
L’ex vicepresidente e numero due di Trump Mike Pence
ha invece accolto positivamente la sentenza: ha detto che «la vita ha
vinto» e ha esortato tutti a battersi per «la difesa del nascituro e il
sostegno alle donne incinte in crisi». «Avendo avuto questa seconda
possibilità per la vita, non dobbiamo riposare e non dobbiamo cedere
finché la santità della vita non sarà ripristinata al centro della legge
americana in ogni Stato del Paese». Anche l’ex presidente degli Stati
Uniti Donald Trump ha commentato
la sentenza, lodando la Corte Suprema. La decisione «segue la
Costituzione e restituisce i diritti», ha detto l’ex presidente Usa a
Fox, che ha aggiunto: «Alla fine, questo sia qualcosa che funzionerà per
tutti». Ma secondo quanto scrive il New York Times
, l’ex inquilino della Casa Bianca non sarebbe così contento della
decisione della Corte Suprema: Trump avrebbe ribadito a più persone che
potrebbe trattarsi di un boomerang e potrebbe avere conseguenze negative
per i Repubblicani, soprattutto in un’ottica che guarda alle prossime
elezioni.
Anche il Vaticano ha
commentato positivamente la decisione, dicendo che la sentenza
sull’aborto «sfida il mondo intero» sui problemi della vita e lodando la
Corte Suprema. L’Onu invece ha
parlato di «un colpo terribile ai diritti umani delle donne». «È una
grave battuta d’arresto dopo cinque decenni di protezione della salute
sessuale e riproduttiva e dei diritti negli Stati Uniti attraverso Roe
vs Wade», ha detto l’Alto commissario Onu per i diritti umani Michelle
Bachelet.
Dopo la decisione della Corte Suprema, il Missouri ha
deciso di proibire l’aborto, tranne che per le emergenze sanitarie. Il
governatore repubblicano, Mike Parson, ha infatti firmato la legge che
innesca il divieto di aborto nello Stato. «Nulla nel testo, nella storia
o nella tradizione della Costituzione degli Stati Uniti ha dato ai
giudici federali non eletti l’autorità di regolare l’aborto», ha
aggiunto il governatore.
A ruota, anche il Texas ha
fatto sapere che l’interruzione volontaria di gravidanza è ora illegale
nello Stato, con effetto immediato. Il procuratore generale del Texas,
Ken Paxton, ha sottolineato che le strutture che offrono le interruzioni
di gravidanza possono essere considerate «responsabili penalmente a
partire da oggi».
Dall’altra parte, i governatori di California, Oregon e Washington hanno
rilasciato una dichiarazione congiunta in cui si impegnano a proteggere
l’accesso all’aborto e ai contraccettivi e a difendere i pazienti e i
medici dai divieti di aborto che verranno adottati negli altri Stati.
Anche il governatore dello Stato di New York, Kathy Hochul, ci ha tenuto a rassicurare sul diritto all’aborto: «È un fondamentale diritto umano e resta sicuro, accessibile e legale a New York». A lei si unisce anche il sindaco della Grande Mela, Eric Adams.
«A coloro che vogliono un aborto nel Paese, sappiate che qui siete le
benvenute. Faremo ogni sforzo per assicurare che i servivi riproduttivi
restino disponibili e accessibili per voi».
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