Cingolani: “L’Italia è quasi fuori pericolo, avremo le scorte per l’inverno”
Dopo di che, e qui Cingolani va avanti a dire quello che pensa da tempo nonostante le contestazioni che gli arrivano da più parti, «dobbiamo pensare a dopo il 2030, quando sarà necessario avere sorgenti diverse». Di che tipo? «Bisognerà fare carbon capture – spiega – e servirà il nucleare di nuova generazione. Sia per decarbonizzare che per produrre energia. Perché è difficile riuscire a fare tutto con eolico e fotovoltaico. Contro gli eventi avversi serve un menu energetico estremamente ampio».
Quanto alla siccità, è una situazione abbastanza preoccupante: «Sono importanti le piogge in Piemonte, dove nasce il Po. Vediamo che succede in questi giorni. C’è un tavolo di lavoro, ci saranno probabilmente dei ristori e dei razionamenti localizzati, ma non bisogna esagerare con l’allarme, non siamo sicuri che duri due mesi».
LA STAMPA
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