Superbonus 110, facciamo chiarezza sul blocco dei crediti: ecco perché la data di metà luglio può cambiare le cose

Giampiero Maggio

Tra nuove direttive dell’Agenzia delle Entrate che, proprio in questi giorni ha pubblicato la nuova guida integrale sulle regole da seguire, questione blocco dei crediti e la richiesta di chiarezza al governo da parte di banche, imprese, associazioni di categorie, lotta alle truffe, il caso Superbonus 110 sta diventando sempre più un ginepraio. Bisogna, allora, fare un po’ di chiarezza.
La questione dei fondi esauriti
È una questione nota. I fondi prenotati sono 33,7 miliardi di euro a fronte dei 33,3 miliardi messi a disposizione dallo Stato. Ad oggi, perché con la proroga già stabilità dall’Esecutivo del Superbonus non solo per condomini e plurifamiliari ma anche unifamiliari e dunque il governo si è di fatto impegnato a proseguire sulla strada dei bonus edilizi, si tratta di fondi utilizzati e prenotati. Quelli finora utilizzati sono –fonte sito dell’Enea – all’incirca 20 miliardi. Ne restano ancora più di 10. In ogni caso, una volta accertati i requisiti, i cittadini hanno senza dubbio diritto a fruire dell’agevolazione spettante, che matura come un vero e proprio credito d’imposta.
Il Senato approva i provvedimenti e chiede al governo di intervenire
La Commissione Industria Commercio Turismo del Senato ha approvato la risoluzione n. 1205 che impegna il Governo: «ad adottare, in tempi estremamente celeri, ogni opportuna iniziativa, anche di carattere legislativo, volta a garantire le più ampie possibilità per le imprese del settore di operare nell’ambito degli interventi previsti dal Superbonus 110 per cento, in particolare rendendo funzionale e pienamente utilizzabile il meccanismo della cessione del credito, consentendo così lo sblocco dei crediti d’imposta presenti nei cassetti fiscali delle medesime imprese, ad ampliare la platea dei cessionari, prevedendo, tra l’altro, la possibilità per le banche e le società appartenenti a un gruppo bancario di cedere i crediti d’imposta derivanti ai propri correntisti corporate rientranti nella definizione europea di piccole e medie imprese, di cui al decreto del Ministero dello sviluppo economico del 18 aprile 2005, e anche valutando l’opportunità di coinvolgere Poste Italiane S.p.A. e Cassa depositi e prestiti». Anche la conversione del Decreto Aiuti in legge, che dovrebbe avvenire il 15 luglio, potrà sbloccare tutta la partita dei crediti.
Interviene l’Abi: chi ha responsabilità sui crediti tra fornitore e cessionario?
Nelfrattempo l’Abi ha diffuso alle banche associate la circolare emanata dall’Agenzia delle Entrate con i chiarimenti in materia di superbonus e le novità sull’operatività delle banche che acquistano i crediti d’imposta.

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