Scambio di accuse tra Salvini e Meloni per la “fatal Verona”. L’idea di un vertice per non dividersi
Entrambi, però, concordano nella necessità di incontrarsi, chiarirsi ed evitare nuove rotture. «Per me l’incontro si può fare anche domani» assicura Salvini, ieri impegnato in un vertice al Pirellone per cercare di disinnescare la «mina» Moratti, insieme a Giorgetti e Fontana, blindato dal segretario, mentre in mattinata Salvini si era sentito con Berlusconi, una telefonata «cordiale» in cui hanno ribadito la necessità di tenere unita la coalizione. «Chiederò di vederci il prima possibile per evitare ulteriori divisioni», sostiene anche la Meloni. Tutti d’accordo quindi nel vedersi e sanare le divisioni? Sarà, ma l’incontro chiarificatore era atteso già ad aprile e non c’è mai stato. E la grana Sicilia è pronta ad esplodere. Tanto che la Meloni avverte: «Basta litigi, a cominciare dalla Sicilia. Non si può rischiare di mettere a repentaglio il risultato delle politiche».
Numericamente, fanno notare dalla Lega statistiche alla mano, la coalizione passa da 54 a 58 sindaci, il centrosinistra da 48 a 38. Ma le città hanno pesi molto diversi, e le sconfitte al nord (Verona, Padova, Monza, Como, Lodi, Piacenza, Alessandria) pesano, soprattutto per il Carroccio, l’ex «partito del nord». Per la leadership di Salvini nel centrodestra è un altro colpo. Ma anche per quella della Lega, dove covano da mesi i malumori dei governisti (Giorgetti in testa) e dei governatori, da Zaia a Fedriga. Quest’ultimo esce bene dalle amministrative perchè la Lega in Friuli-Venezia Giulia ha ottenuto buoni risultati. E quindi si rafforzano le posizioni di chi guarda al presidente friulano come prossimo segretario federale leghista.
Anche il Veneto ribolle. L’assessore regionale Roberto Marcato è preoccupato: «Se non cambiamo atteggiamento e non facciamo una seria riflessione perderemo le politiche e la Regione». Ancor più caustico l’eurodeputato Gianantonio Da Re, anti-salviniano: «A Padova e Verona abbiamo una perdita di consenso pesantissima. Serve un’assemblea della Lega in Veneto con Matteo Salvini e gli altri di via Bellerio che vengano a parlarci di futuro».
IL GIORNALE
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