Covid, Covid in ripresa ovunque. Ecco perché gli Usa acquistano 100 milioni di dosi di vaccino Pfizer per la campagna d’autunno
Capacità reattiva
L’immunogenicità e la capacità
reattiva di un vaccino contro SARS-CoV-2 inattivato (BBV152)
somministrato a bambini da 2 a 18 anni, è stato oggetto di uno studio di
fase 2/3 (Vadrevu KM e altri),
condotto dal maggio al luglio 2021. Sono stati arruolati 526 bambini
divisi in tre gruppi: 12-18 anni, 6-12 anni, 2-6 anni, ai quali sono
state somministrate due dosi di vaccino BBV152, una al giorno 0 e
l’altra al giorno 28. Il vaccino è risultato essere ben tollerato in
tutte queste fasce d’età ed ha indotto la comparsa di un titolo di
anticorpi neutralizzanti maggiore di quanto osservato negli adulti, nei
quali peraltro è stata dimostrata anche la capacità di prevenire o
diminuire la gravità di malattia. Sempre per quel che attiene la
vaccinazione in età pediatrica, uno studio (Fleming-Dutra K.E e altri)
ha valutato l’efficacia di due dosi di vaccino Pfizer nel prevenire la
comparsa di forme sintomatiche di infezione da SARS-CoV-2 in bambini ed
adolescenti nel corso della fase di prevalenza della variante Omicron.
In particolare, sono stati arruolati quasi 40.000 bambini tra 5 ed 11
anni e comparati con oltre 43.000 controlli negativi di pari età e circa
22.000 adolescenti tra 12 e 15 anni di età positivi paragonati a 25.000
adolescenti negativi. I risultati indicano che nei bambini ed
adolescenti l’efficacia vaccinale stimata, ottenuta con due dosi di
vaccino Pfizer, nei confronti dell’infezione sintomatica è modesta e
tende a diminuire abbastanza rapidamente.
Adolescenti
Significativo il fatto che negli
adolescenti l’efficacia aumenta dopo una dose di richiamo. Il
trattamento ambulatoriale dei pazienti COVID-19 è stato oggetto di una
recente nota assai dettagliata dei Centers for Diseases Control and
Prevention (CDC).
In particolare, viene segnalata l’utilità del trattamento con
antivirali paxlovid e remdesivir, come farmaci da utilizzarsi
preferenzialmente in tutte le persone di età adulta e pediatrica che
siano eleggibili e che presentino un test positivo. In alternativa a
questi farmaci si possono impiegare l’anticorpo monoclonale bebtelovimab
o il farmaco antivirale molnupinavir. Un interessante fenomeno è stato
recentemente descritto e riguarda la possibilità che i soggetti trattati
con paxlovid che sono diventati negativi per SARS-CoV-2 possano
ritornare ad essere positivi Questa eventualità viene ampiamente
considerata ed analizzata in un articolo (Rubin R.)
che prende in esame una serie di eventualità per spiegare questo
fenomeno, non ultima la possibilità di un fugace ritorno dei sintomi,
come parte della storia naturale dell’infezione da SARS-CoV-2,
indipendentemente dal trattamento con paxlovid e dallo stato vaccinale.
In ogni caso, questo fenomeno resta, al momento, come ben indicato nel
titolo, “misterioso”.
Long Covid
Il rischio del long COVID (Antonelli M. e altri)
viene analizzato alla luce di quanto è avvenuto durante il periodo di
prevalenza Delta ed è comparato con quanto si sta verificando con la
variante Omicron. Durante il periodo Omicron, 2501 soggetti dei 56.000
analizzati hanno sofferto di long COVID (4,5%), mentre nel periodo Delta
sono stati 4469 di 41.461 (10,8%). Sia dal punto divista numerico che
percentuale, la variante Omicron sembra determinare una incidenza minore
di long COVID, anche se giustamente gli autori rimarcano che il numero
assoluto delle persone che vanno incontro a long COVID potrebbe
fortemente risentire dell’ampiezza della curva dei contagi e quindi
della maggiore o minore trasmissibilità della variante stessa, più
elevata per Omicron rispetto alle precedenti varianti. La domanda che
viene posta in questo studio (Arca E. e altri)
è la seguente: “L’austerità nella sanità influisce sulla salute e sugli
esiti sanitar?”. Sono stati esaminati gli effetti voluti e non voluti
della politica di austerità attuata negli anni passati in Italia e
contenuta nel piano di rientro, volto a contenere i costi nel settore
sanitario. Nello specifico si sono impiegate una serie di strategie che
sfruttano la variazione temporale e geografica indotta dalla politica di
roll-out ed attraverso queste è emerso che la politica restrittiva ha
avuto successo nel contenere i disavanzi, riducendo in questo modo la
spesa, soprattutto nelle regioni meridionali, ma ha provocato alcuni
effetti negativi come: un aumento del 3% dei decessi evitabili sia tra
gli uomini che tra le donne, una riduzione della capacità ospedaliera ed
un aumento della migrazione dei pazienti da sud a nord. La conclusione a
cui giungono gli autori di questo articolo è che anche i paesi ad alto
reddito, come l’Italia e con mortalità evitabile relativamente bassa, i
tagli alla spesa sanitaria possono influenzare in negativo la salute
delle persone.
Cattivi messaggi
Uno studio dal titolo esemplare (DiThoai D. Ngo Su) «I cattivi messaggi di sanità su COVID-.19 bloccano la via al ritorno ad una nuova normalità”, analizza in modo dettagliato quanto è avvenuto in termini di comunicazione ed errori nella stessa in questi due anni di pandemia e formula una serie di proposte migliorative per ridurre la discrepanza che esiste tra le conoscenze sulle problematiche sanitarie, come la pandemia e la loro messa in atto. Il ruolo dei sistemi di assistenza sanitaria nel rafforzare la rete di sicurezza sociale per affrontare le diseguaglianze sanitarie insorte a seguito della pandemia COVID-19 è stato oggetto di una analisi (Hamad R. e altri) nella quale viene ribadito che la rete di sicurezza sociale è uno strumento estremamente potente per influenzare positivamente i determinanti di salute e che il depotenziamento di questa può tradursi in situazioni di oggettiva difficoltà per la salute pubblica. Dopo aver preso in considerazione una serie di situazioni, alla luce anche della presene pandemia COVID-19, si giunge alla conclusione che la salute generale e le diseguaglianze sanitarie sono elementi inseparabili dai fattori sociali e strutturali e su questi importanti aspetti gli Stati Uniti non hanno investito in maniera adeguata per molti anni, il che può spiegare alcune criticità emerse in una situazione di emergenza sanitaria.
LA STAMPA
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