Flussi elettorali, dalla Lega metà degli elettori di Meloni. Un quarto di chi votò M5S ora si astiene
di Nando Pagnoncelli
I flussi dalle Europee: Partito democratico, il 75% di «fedeli» ma attrae poco. Forza Italia, il 45% aveva fatto altre scelte. Il 79% degli elettori di FdI resta fedele
La volatilità del voto rappresenta la cifra distintiva dell’attuale legislatura: l’esito elettorale del 2018 è risultato assai diverso da quello delle Europee dell’anno successivo e dal 2019 ad oggi i sondaggi sulle intenzioni di voto ci restituiscono scenari politici in continua evoluzione. Scetticismo e delusione, poi, hanno alimentato il distacco dalla politica testimoniato dall’elevato tasso di astensione. È pleonastico sottolineare che i partiti vincenti sono quelli che possono contare simultaneamente su una fedeltà elevata del proprio elettorato e su una buona capacità di attrazione di nuovi elettori. L’analisi dei flussi elettorali delinea gli spostamenti di voto in entrata e in uscita delle singole forze politiche rispetto alle precedenti elezioni, e aiuta a comprendere il loro «stato di salute».
Come voterebbero oggi gli elettori delle Europee 2019
Il Pd può contare su una buona percentuale di elettori fedeli rispetto al voto espresso alle Europee (74,9%); i delusi dichiarano di volersi astenere per il 7,8%, il 3,3% sceglie la federazione Azione/+Europa, il 2,6% Sinistra italiana-Verdi, 1,7% M5s e 1,6% uno dei 3 partiti del centrodestra, mentre i restanti elettori dem disperderebbero il loro voto tra liste minori. La capacità di attrazione di nuovi elettori sembra però al momento piuttosto limitata, dato che il 79,6% degli attuali elettori aveva già votato Pd alle Europee; interessante il flusso proveniente dagli astenuti (9,7%), più modesto quello dal M5s (4,3%) e dalle liste minori del centrosinistra (3,3%), mentre solo il 2% proviene dal centrodestra.
Fratelli d’Italia beneficia di una elevata fedeltà (79,4%) e fa registrare un flusso in uscita diretto prevalentemente verso l’astensione (6,4%), Italexit (4,4%) e più Forza Italia (2,7%) che Lega (1,4%). Il partito può contare su una grande capacità di attrazione che ha comportato un forte cambiamento del proprio elettorato originario: la metà degli attuali elettori (49%) proviene dalla Lega, una quota doppia rispetto a quella costituita da coloro che avevano votato FdI nel 2019 (24,6%). Interessante il flusso proveniente da astensionisti (13,7%), pentastellati (4,9%) e Forza Italia (4,8%).
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