Covid, Locatelli: «Non è un’influenza, smettiamo di minimizzare i rischi: siamo tornati oltre 100 morti»
Ha senso? Non conviene aspettare i nuovi vaccini aggiornati?
«Certo che ha senso. La risposta immunitaria generata dai vaccini oggi disponibili protegge largamente da malattia grave o pericolosa per la vita.
Non ritardiamo una copertura aspettando i nuovi vaccini bivalenti,
contenenti anche il ceppo virale oggi circolante oltre a quello
originario. Sarebbe un grande errore».
Cosa caratterizza questa ondata dalle precedenti?
«Numeri così elevati di casi fortunatamente, grazie ai vaccini, non
si traducono in un impatto sulla salute dei contagiati, come succedeva
con le altre ondate. Senza di essi o in presenza di limitata adesione
alla campagna di prevenzione ben altri numeri su ospedalizzazioni e
decessi avremmo visto. Omicron ha ridotta capacità di dare patologia polmonare grave. Ridotta
non vuol dire assente. Smettiamo di minimizzare i rischi comparando
l’infezione a quella di un virus influenzale. È profondamente
sbagliato».
Eppure qualcuno minimizza.
«Aver superato ieri la soglia di 100 decessi dopo settimane in cui
eravamo sotto questa soglia in me ha suscitato particolare dolore.
Cerchiamo, specie noi medici, di prevedere e comprendere le conseguenze
delle nostre affermazioni e di improntarle su responsabilità ed evidenza
scientifica».
Ci aiuti a interpretare correttamente i dati sui ricoveri in ospedale.
«Abbiamo numeri in crescita. Quello dei ricoverati nelle aree
mediche è comparabile a Spagna e Portogallo, ma inferiore a Francia e
Regno Unito. In molti ospedali sono stati riattivati, o stanno per
esserlo, le unità di crisi per fronteggiare l’aumento dei pazienti e per
essere pronti a incrementare i posti letto nei reparti Covid».
Finirà come sempre che si sacrificherà l’assistenza ai malati no Covid?
«La sfida è questa: preservare la tutela di recupero e potenziamento
dell’attività ordinaria dedicata ad altre patologie, già fin troppo
penalizzata nei momenti difficili della pandemia. Non dimentichiamo che
siamo in un periodo estivo di fisiologica contrazione degli organici per
ferie».
Presidente qual è il suo messaggio?
«Tutti noi possiamo e dobbiamo giocare un ruolo in questa partita. Non riguarda solo gli operatori sanitari».
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