Conte alza la tensione, il tema è «quando» uscire: non restiamo per farci schiaffeggiare

Le parole di Patuanelli sull’alleanza con il Pd sono state lette come l’intenzione di restare. Ma c’è anche chi ne deduce l’esatto opposto: alla fine dell’estate il M5S lascerà la maggioranza. «Abbiamo posto problemi molto seri, questioni cruciali per risolvere i problemi di famiglie e imprese. Ma a leggere i giornali – ecco il cruccio di Conte – sembra che la nostra lettera a Draghi sia una mossa pretestuosa». Se al quartier generale di Campo Marzio la sensazione prevalente è che Draghi «aprirà quasi su tutto», dal salario minimo al prezzo del gas, dal reddito al cuneo fiscale, perché allora lo strappo sembra inevitabile? Perché il vero nodo contenuto nella lettera a Draghi è lo scostamento di bilancio. L’ala dura del M5S invoca «una risposta molto forte», che in soldoni vuole dire «decine e decine di miliardi per imprese e famiglie». Una richiesta che mette il premier in difficoltà estrema nei confronti dei «falchi». Non quelli del M5S, ma quelli di Bruxelles, che hanno gli occhi puntati sul debito italiano.

CORRIERE.IT

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