Circo Maneskin, Damiano, Victoria, Ethan e Thomas: “Qui è iniziato tutto”
Luca Dondoni
«Su le mani Roma!». Il grido di Damiano David, vestito con un completo nero trapuntato di strass e un mantello di pizzo lungo sino ai piedi, è subito replicato da Victoria, Thomas ed Ethan e si alza sulla spianata del Circo Massimo appena i Måneskin arrivano sull’enorme palco che li accoglie e si accende di fiamme (vere) alte cinque metri. L’evento era così atteso che, per soddisfare tutti i 70mila presenti, di palchi ce ne sono voluti due, dove il secondo sta alla fine della passerella. In tribuna-autorità si sono visti tanti esponenti della Roma che conta, ma a far scattare le fotocamere di mille telefonini è bastata Angelina Jolie che proprio nella capitale sta girando il nuovo film Without Blood ed è arrivata accompagnata dalla figlia Shiloh; oltre a lei Gabriele Muccino, AnnaMaria Foglietta, Anna Ferzetti e tanti altri.
La rock band capitanata da Damiano ha preparato uno show energico di due ore, che ha ripercorso le tappe fondamentale del loro cammino: dai primi brani che li hanno fatti conoscere al pubblico, come Chosen e Torna a casa, agli ultimi grandi successi che hanno aperto loro le porte del mondo, con Zitti e Buoni, che apre il concerto romano, Coraline e Mammamia, fino al nuovo singolo Supermodel. In aggiunta un brano nuovo dedicato alla loro città, Trastevere, più le cinque cover che la band ama fare sui palchi in giro per il mondo e ancor più nella seratona casalinga. Parliamo di Beggin’ dei Four Seasons alla quale devono il successo internazionale, Womanizer di Britney Spears, una storica My Generation degli Who, I wanna be your Dog degli Stooges e per finire un pezzo dei CCCP che Damiano ha sempre detto di adorare intitolato Amandoti.
Dieci milioni di Euro, moneta più, moneta meno. Questa mattina è questo il bilancio di «Maneskin @ Circo Massimo» che ha visto i quattro rocker romani esibirsi nel catino più antico e allo stesso tempo più amato dagli appassionati della musica live della capitale all’interno del Festival Rock in Roma ’22. Questa somma da versare nelle casse della Måneskin Empire società gestita da Alessandro De Angelis (papà di Victoria) ed è stata generata dalla vendita di biglietti, merchandising e indotto legato al concerto gonfiando ancor di più (ed è giusto che sia così) il conto corrente di chi ha cominciato raccogliendo i pochi spiccioli che i turisti gettavano nel fodero della chitarra di Thomas dopo le prime esibizioni a Via Condotti.
«Non vediamo l’ora di tornare a casa nostra, là dove è cominciato tutto. Il Circo Massimo! E chi se lo aspettava, chi lo avrebbe sognato solo due anni fa? Springsteen, Vasco e potremmo andare avanti. Suoniamo nel tempio della musica romana e d’Italia e questo è il massimo». Damiano, Victoria, Ethan e Thomas avevano detto queste poche parole qualche mese fa dopo che si era sparsa la notizia che nel luglio del 2022 avrebbero tenuto qui il concerto della consacrazione. Peccato che ad applaudire il gruppo non ci sarà Giorgia Soleri, ormai famosa fidanzata/attivista/blogger/influencer del cantante Damiano David. Positiva al Covid del quale tanto si è parlato in questi giorni proprio perché, secondo i virologi della Società Malattie Infettive e tropicali e altre associazioni, «un assembramento come quello da settantamila persone al Circo Massimo potrebbe essere veicolo di chissà quante infezioni». La Soleri pochi giorni fa aveva fatto sapere su Instagram di avere il virus.
Nessun comunicato da parte dell’organizzazione che non si occupa o può occuparsi della vita primaria dei rockers ma, che Damiano sia negativo, è abbastanza ovvio. «Sennò non saremmo qui – dice un fan incontrato in stazione – e le polemiche di qualche medico con voglia di visibilità sono alle spalle». In effetti qualche giorno si era temuto che l’alzata di scudi di non pochi virologi e l’alert annunciato urbi et orbi sulla pericolosità della variante indiana avrebbero potuto far desistere qualche assessore dal concedere l’ok al concerto. Tutto rientrato, troppo tardi per fermare l’onda dei settantamila che ieri sera non vedevano l’ora di cantare in coro di non voler stare «Zitti e buoni». Il Campidoglio consigliava di indossare le mascherine ma in verità se ne sono viste poche.
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