La minaccia del pendolo populista

Al contrario, si profila una sorta di congiura dei perdenti, illusi di poter salvare almeno una minoranza di seggi separando i propri destini da quelli del governo. È una gara di irresponsabilità, che forse non calcola nemmeno il contraccolpo che una crisi avrebbe sull’immagine dell’Italia schierata in prima fila contro l’aggressione di Vladimir Putin all’Ucraina. Dietro il fastidio e l’amarezza attribuiti al presidente del Consiglio si avverte la delusione per l’atteggiamento di alcuni alleati; e la strumentalità con la quale frappongono ostacoli all’azione del governo.

Il «tutti contro tutti» che caratterizza da mesi la vita interna dei Cinque Stelle, e che la scissione «governista» del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, non ha interrotto, abbozza adesso il lavacro finale. Ma il tentativo disperato di ritrovare una finta unità schierandosi contro il governo sarebbe una fuga in un vicolo cieco. Proietterebbe sul Movimento e sull’ex premier Conte l’ombra di un fallimento. La scommessa di una metamorfosi verso la maturità da forza governativa è durata solo fino a quando i Cinque Stelle sono stati al potere a Palazzo Chigi. Poi, pur rimanendo, unico dei partiti, sempre in maggioranza, hanno cominciato a dimenticare e contraddire l’impegno alla responsabilità.

È probabile che il Quirinale concordi con Draghi un supplemento di pazienza e di mediazione per evitare una crisi; o comunque per rendere chiara fino in fondo la responsabilità politica di chi si smarca. In extremis, non si può escludere che la verifica avvenga in Parlamento, chiedendo al premier di andare alle Camere per riottenere la fiducia. Ma la «legislatura populista» sta producendo comunque, nei titoli di coda, i suoi frutti più tossici. E se nemmeno l’innesto di Draghi ha prodotto l’antidoto a questi veleni, è lecito chiedersi che cosa può succedere se e quando si dovesse aprire una stagione diversa.

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.