Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi | Gli Usa: «L’Iran è pronto a fornire droni alla Russia». Salgono a 34 i morti nell’attacco a Chasiv Yar
Ore 08:12 – L’80 per cento della popolazione del Donetsk «se ne è andata»
La «nuova ondata» di
bombardamenti — in vista degli attacchi di terra — ha spinto «l’80 per
cento della popolazione della regione di Donetsk» ad andarsene.
A dirlo è Pavlo Kyrylenko, governatore della regione dove, prima del 24 febbraio, abitavano 1,6 milioni di persone.
Al momento, ha detto, solo circa 340.000 abitanti hanno deciso di rimanere.
A Chasiv Yar, nel Donetsk (Anatolii Stepanov / Afp)
Ore 08:06 – «La Germania ha ceduto troppo presto, e ora Putin continuerà i suoi ricatti»
Federico Fubini ha
intervistato Yuriy Vitrenko, amministratore delegato della società
ucraina del gas Naftogaz. E le sue parole — che scorrono in parallelo a
quelle di Zelensky, nel suo messaggio notturno — sono un atto d’accusa
all’Occidente, e in particolare alla Germania, per aver «ceduto al
ricatto di Putin» sul gas.
Sembra che la Germania fornirà una
turbina alla Russia per il gasdotto Nord Stream 1, nella speranza che il
flusso del gas riprenda. Per alcuni è una violazione delle sanzioni. Se
lo aspettava?
«Mi aspettavo un ricatto da parte russa. Non mi aspettavo che i
tedeschi cedessero così facilmente. A maggior ragione perché loro stessi
sanno che gli argomenti russi sono falsi. Robert Habeck (il ministro
dell’Economia di Berlino, ndr) ha detto di aver capito come questa
turbina non sia fondamentale per far funzionare Nord Stream 1 e che
attraverso il sistema di trasporto del gas ucraino e il gasdotto che
passa dalla Polonia si poteva comunque portare gas in Germania in
quantità stabili».
Quali saranno le conseguenze politiche dell’aver ceduto?
«Vladimir Putin ora sa che ricattare funziona. Quindi aspettiamoci da lui altri ricatti».
Dietro la scelta di cedere alla Russia sulla turbina c’è la grande industria tedesca?
«Questo è certo».
(Qui l’articolo completo; qui il link per iscriversi alla newsletter di Federico Fubini, «Whatever it takes»)
Ore 08:03 – La situazione sul taglio del gas russo
(Luca Angelini)
Nella giornata di lunedì, la società russa Gazprom ha annunciato il
taglio di un terzo delle forniture di gas all’Italia. Si tratta di un
effetto collaterale della chiusura — ufficialmente per manutenzione di
una decina di giorni — del gasdotto Nord Stream 1 fra Russia e Germania.
Ma il timore diffuso è che possa proseguire a lungo, come arma di ricatto di Mosca sull’Europa.
L’Italia, spiega Fabio Savelli,
al momento è al 64% di riempimento dei depositi di gas ed entro fine
ottobre dobbiamo arrivare al 90%. «Siamo 3-4 punti in ritardo rispetto
alla tabella di marcia dell’anno scorso, ma in linea con la Germania e
poco al di sotto della Francia. Ci corre in soccorso l’estate perché la
domanda di gas per l’industria ad agosto crolla».
È chiaro, però, che se dal 21 luglio — data prevista di fine
dell’intervento di manutenzione — Nord Stream 1 continuasse ad essere
inutilizzabile «s’imporrebbero piani di razionamento (…). Ecco perché
conviene registrare le analisi dell’Enea sui consumi domestici che
pesano per circa il 30% della domanda. Sarebbe possibile risparmiare
quasi 2,7 miliardi di metri cubi con alcune misure “comportamentali”
come l’abbassamento di un grado dei termostati, dai 20° abituali a 19°, e
riducendo di un’ora al giorno l’accensione. Converrà pensarci».
Ore 07:52 – «Gli ucraini hanno ucciso 7 civili, e ne hanno feriti 60»
Le autorità filorusse
della città di Novaya Kakhovka, nella regione di Kherson, hanno accusato
le truppe ucraine di aver causato la morte di almeno 7 civili, e il
ferimento di altri 60, in un bombardamento avvenuto nella serata di
lunedì.
La denuncia — fatta dal capo dell’amministrazione militare regionale
filorussa di Kherson, Vladimir Leontiev — è riportata dall’agenzia
russa Tass.
Le autorità ucraine avevano comunicato ieri sera che «un deposito di
munizioni degli invasori russi a Novaya Kakhovka è stato nuovamente
attaccato dai difensori» dell’Ucraina.
Ore 07:44 – La nuova riunione degli alleati dell’Ucraina, il 20 luglio
Il ministero della
Difesa statunitense ha annunciato che il 20 luglio si terrà — in video
conferenza — una nuova riunione del Gruppo di contatto internazionale
sulla difesa dell’Ucraina, nel «formato Ramstein».
Il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha discusso
l’agenda del vertice Ramstein-4 con il suo omologo ucraino, Oleksij
Reznikov, in una conversazione telefonica.
Il primo incontro del gruppo di contatto avvenne il 26 aprile
scorso: a partecipare furono una quarantina di Paesi, quindi non solo i
partner della Nato.
Ore 07:37 – «Un’ondata di bombardamenti: stanno per lanciare un nuovo assalto»
La tempesta di fuoco, prima. Le truppe di terra, poi.
Lo Stato maggiore ucraino si attende — dopo aver preso atto di «una
nuova ondata di bombardamenti» contro la provincia di Donetsk, la parte
di Donbass rimasta ancora, in parte, sotto il controllo di Kiev — un
nuovo assalto da parte delle forze di terra di Mosca.
Dopo aver ripetuto per settimane che l’obiettivo russo è quello di «liberare il Donbass», il presidente russo Vladimir Putin ha detto, pochi giorni fa, che «in Ucraina non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio».
Ore 07:33 – Le critiche di Zelensky al Canada
La decisione del Canada
di consegnare alla Russia una turbina necessaria al funzionamento del
gasdotto Nord Stream 1 è «pericolosa per tutti i Paesi del mondo
democratico».
A dichiararlo è stato, nel suo consueto videomessaggio notturno, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky.
«Il ministero degli Esteri ha dovuto convocare il rappresentante del Canada nel nostro Paese a causa di un’eccezione assolutamente inaccettabile al regime di sanzioni contro la Russia», ha detto, sottolineando come questa mossa sarà percepita da Mosca come una manifestazione di debolezza.
«Questa è la loro logica. E in questo momento non ci sono dubbi sul
fatto che la Russia cercherà non solo di limitare il più possibile, ma
di interrompere completamente le forniture di gas all’Europa nel momento
più acuto. Ora è necessario prepararsi a questo, questo è ciò che si
sta provocando ora».
Ore 06:52 – Media: Unione Europea verso 7° pacchetto sanzioni contro Mosca
L’Unione Europea ha in programma di proporre un nuovo settimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la sua guerra in Ucraina nelle prossime settimane, secondo quanto riporta Bloomberg citando fonti a conoscenza del dossier. «La proposta potrebbe includere restrizioni sulle importazioni di oro, misure per aggiustare sanzioni precedenti e ulteriori elenchi di individui ed entità», affermano le fonti dell’agenzia americana.
Ore 05:39 – Filorussi, 6 morti per bombe Kiev su Novaya Kakhovka
Almeno sei persone sono morte ed altre diverse decine sono rimaste ferite nella città ucraina occupata dai russi di Novaya Kakhovka, nella regione di Kherson, durante l’attacco di ieri dalle forze armate di Kiev: lo rendono noto le autorità filorusse, citate dall’agenzia Tass. Le autorità ucraine ieri sera avevano comunicato che «un deposito di munizioni degli invasori russi a Novaya Kakhovka è stato nuovamente attaccato dai difensori» dell’Ucraina. In un attacco simile diverse decine di soldati russi sono rimasti uccisi la scorsa settimana.
Ore 01:52 – Zelensky, a Chasiv Yar i morti sono 33
I morti nel bombardamento russo su Chasiv Yar, nel Donbass, sono 33, tra cui un bambino di nove anni: lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, precisando che un altro missile delle truppe di Mosca ha colpito un edificio residenziale di Kharkiv. I soccorritori hanno lavorato tutto il giorno tra le macerie di due alti palazzi colpiti ieri notte a Chasiv Yar, cittadina ucraina fra Sloviansk e Donetsk: il bilancio aggiornato riporta 33 morti e nove sopravvissuti.
L’edificio colpito a Chasiv Yar (Anatolii Stepanov / Afp)
Ore 22:49 – Casa Bianca: «Russia ha chiesto a Iran centinaia di droni armati»
La Casa Bianca è convinta che la Russia si sia rivolta all’Iran per ottenere «centinaia» di droni, compresi velivoli da attacco, da utilizzare nell’invasione dell’Ucraina. Lo ha riferito il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, rilevando però che al momento non è chiaro se Teheran abbia già fornito a Mosca i sistemi richiesti. Tuttavia, ha detto Sullivan, gli Usa hanno «informazioni» che indicano che l’Iran si starebbe preparando ad addestrare le forze russe all’uso di questi sistemi, già a partire da questo mese.
Un drone iraniano durante un’esercitazione del 2021 (Us Difesa Iran via Afp)
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