La prima foto a colori del telescopio Webb: Biden svela una nuova finestra sull’universo
James Webb è “con ogni probabilità il satellite astronomico più complesso che sia mai stato lanciato nello spazio. Oltre allo specchio, composto da segmenti perfettamente allineati tra di loro, è dotato di 4 strumenti straordinariamente sofisticati, ognuno dei quali ha molte configurazioni e modalità operative. Un’altra cosa unica dimostrata dai dati rilasciati nella notte tra l’11 e il 12 luglio, è che questi strumenti stanno funzionando perfettamente, meglio di quanto si aspettassero i progettisti. Che un oggetto così complesso sia stato lanciato nello spazio e funzioni perfettamente a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, e alla temperatura di soli 40 gradi dallo zero assoluto,è davvero uno straordinario risultato tecnologico”.
Scientificamente, aggiunge Fontana, “i dati aprono una nuova finestra su un’epoca della storia dell’universo che non è ancora stata esplorata. Grazie alla potenza di James Webb, siamo in grado di osservare galassie la cui luce ha viaggiato per quasi tutta l’età dell’Universo prima di giungere a noi. In questo modo, possiamo vedere l’universo come era poco tempo dopo il Big Bang, quando le sue prime stelle si formavano nelle galassie che si affacciavano sull’universo giovane. L’aver puntato il telescopio su un ammasso di galassie ci ha permesso di sfruttare l’effetto di amplificazione della luce – un effetto previsto dalla relatività generale di Einstein – per rendere visibili gli oggetti molto distanti che sono dietro l’ammasso stesso. Questi dati – e altri analoghi – ci permetteranno di studiare nel dettaglio come si sono formate le prime galassie, e anche di studiare il mistero della materia oscura che domina l’ambiente dell’ammasso”.
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