L’ora più buia di Palazzo Chigi
Questo è ovviamente lo scenario peggiore; c’è da augurarsi che non sia l’unico. In una situazione normale (ma qui, purtroppo, di normale c’è rimasto ben poco) il deterioramento del quadro di governo, dovuto alla mossa avventata a Montecitorio, dovrebbe spingere Conte e il Movimento a un ripensamento, e a votare la fiducia al Senato. Ma in questo senso, è inutile nasconderlo, le speranze sono poche e il gruppo dei senatori pentastellati è attestato su posizioni radicali, difficili da rimuovere. Forse Draghi avrebbe potuto evitare, nella sua ultima conferenza stampa, di impiccarsi all’appoggio del Movimento: ma ormai è fatta.
E a meno che le cose precipitino, Mattarella non può che rinviare il governo alle Camere, per verificare se la maggioranza può rinascere; oppure, più prudentemente, aprire un giro rapido di consultazioni. Nella confusione che regnava fino a tardi alla Camera, molte voci incontrollabili si incrociavano: anche quella che Draghi, ormai esausto, sarebbe pronto a lasciare la mano. Possibile, ne avrebbe tutte le ragioni. Ma in questo momento è l’unica cosa che non può fare.
LA STAMPA
Pages: 1 2