La stangata sui mutui

Le rate non devono superare un terzo del reddito familiare

Il rischio per le famiglie che accendono un mutuo naturalmente è sbagliare la scelta, in un momento così delicato per la finanza. Quel che è certo è che i tassi di interesse sono destinati ad essere nuovamente alzati dalla Bance centrale europea, impegnata a contrastare l’inflazione più alta degli ultimi quarant’anni. A sottolineare le insidie è l’Unione nazionale consumatori: «Attenzione al rialzo dei tassi – mette in guardia Massimiliano Dona, presidente dell’Unc –. È importante che il consumatore, quando sceglie il tasso per il mutuo, sia consapevole del fatto che quelli variabili sono in futuro destinati ad aumentare per le scelte che la Bce è costretta a prendere per contenere l’inflazione galoppante».

L’associazione chiarisce con un esempio: «Considerando un rialzo come quello deciso giovedì dalla Bce pari a mezzo punto, la rata subirà in media un aumento pari a 41 euro al mese che sono 492 euro all’anno – dice Dona –. Per questo nella scelta del tasso bisogna ricordare una vecchia regola valida per la maggioranza delle famiglie ossia che il rapporto rata/reddito famigliare non deve mai essere superiore al 30% per essere sostenibile nel tempo».

Minaccia anche per i consumi il 16% dei prestiti va agli acquisti
Il primo semestre del 2022 è stato un buon periodo per i prestiti, con i contratti di mutuo e finanziamenti che a maggio hanno segnato una crescita importante seppur dimezzata rispetto all’anno precedente (+1,5% nel 2022 e +3,5% nel 2021). A testimonianza della tenuta del mercato creditizio in favore dei privati, nel periodo considerato i mutui ipotecari hanno raggiunto quota 418 miliardi, registrando un incremento del 2% rispetto all’anno precedente, rileva Fabi. Circa il 16% dei prestiti alle famiglie è destinato ai consumi: ecco perché ora anch’essi – già molto penalizzati dalla crisi pandemica, dalla corsa dell’inflazione e dal bisogno di liquidità dei ceti deboli – sono minacciati dalla mossa della Banca centrale europea.

Secondo dati diffusi da Assofin, l’associazione delle società che erogano prestiti al consumo, il totale dei finanziamenti rateali concessi nel 2021 a circa venti milioni di consumatori ha sfiorato i 72,4 miliardi di euro. Ora farsi prestare denaro per fare acquisti diventa più oneroso, mentre non ci saranno conseguenze per i consumatori che hanno già stipulato un finanziamento (sono quasi sempre a tasso immodificabile).

LA STAMPA

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