Inps: contro il gran caldo si può attivare la cassa integrazione, ecco come fare
La relazione tecnica
L’Inps, inoltre, precisa che
l’azienda, nella domanda di Cigo e nella relazione tecnica che deve
essere allegata alla domanda stessa, deve solo indicare le giornate di
sospensione o riduzione dell’attività lavorativa e specificare il tipo
di lavorazione in atto nelle giornate medesime, mentre non è tenuta a
produrre dichiarazioni – di Arpal o di qualsiasi altro organismo
certificato – che attestino l’entità della temperatura, né a produrre i
bollettini meteo.
L’Inps, nel rispetto dell’art. 15, comma 1, della legge n. 183/2011, che fa espresso divieto alle amministrazioni pubbliche di chiedere al cittadino dati ed elementi già in possesso di organismi pubblici, provvede infatti autonomamente ad acquisire d’ufficio i bollettini meteo e a valutarne le risultanze anche in relazione alla tipologia di attività lavorativa in atto.
Il responsabile sicurezza
Si fa presente, infine,
che, indipendentemente dalle temperature rilevate nei bollettini,
l’Inps riconosce la cassa integrazione ordinaria in tutti i casi in cui
il responsabile della sicurezza dell’azienda dispone la sospensione
delle lavorazioni in quanto ritiene sussistano rischi o pericoli per la
sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi i casi in cui le
sospensioni siano dovute a temperature eccessive.
Le sedi territoriali Inps, competenti a definire l’istruttoria delle domande di cassa integrazione ordinaria, nonché la Direzione centrale ammortizzatori sociali Inps, deputata a fornire le linee di indirizzo e le istruzioni operative in materia, sono a disposizione delle aziende per fornire consulenza su tale tipologia di richieste nonché completa assistenza nella presentazione delle domande e in tutte le fasi che seguono.
LA STAMPA
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