Mara Carfagna: «Lascio Forza Italia e scelgo Calenda per salvare il Paese dagli estremismi. E spero in Draghi»
Perché una persona come lei, che è apprezzata nel centrodestra come nel centrosinistra, non poteva rimanere nel suo schieramento,
con un ruolo magari di front runner di FI, per bilanciare la forza dei
due partiti di destra che hanno grandi chances di governare?
«È quello che ho fatto negli ultimi quattro anni ma le mie parole,
le parole di chi ha militato nella prima Forza Italia moderata,
europeista, liberale, volavano nel vento e spesso mi sono sentita
isolata. Se fossi rimasta dopo la messa alla porta di Draghi avrei
barattato la mia coscienza, le mie idee, con una poltrona. Non potevo».
Cosa pensa di Meloni? C’è davvero un pericolo fascismo in Italia?
«Come ho spesso ripetuto, prendere voti e governare sono due
mestieri diversi. Gli estremismi fanno bene il primo lavoro e fanno
malissimo il secondo. Le storie parallele del M5S e della Lega,
votatissimi nel 2018 e poi naufragati dal Papeete in poi, ce lo
confermano. L’Italia alle prese con la crisi del gas, l’Italia dove cala
il potere di acquisto, della disoccupazione record, degli investitori
che fuggono, ha bisogno di gente che sappia governare. Meloni sotto
questo profilo è quantomeno un’incognita».
E sulle ipotesi di influenze russe nella
crisi italiana di cui si sta molto parlando in queste ore: lei ha
percepito qualcosa, o teme ambiguità future?
«Nel 2018, il Contratto di governo stipulato dalla Lega con i
Cinque Stelle definiva la Russia “interlocutore strategico”. Le
relazioni di Salvini e Meloni con Viktor Orbán, che in questo momento è
una sorta di quinta colonna russa in Europa, non sono mai state
interrotte. L’ambiguità è nei fatti, non è un’opinione, e ogni timore è
fondato».
Chi l’ha delusa nel suo partito,
Berlusconi o i suoi consiglieri, ai quali viene spesso data la massima
responsabilità per la svolta che ha fatto cadere il governo Draghi?
«Non voglio entrare nel merito delle vicende del partito, anche per una questione di stile».
In Azione ritroverà alcuni colleghi e colleghe che hanno la sua stessa militanza, come Gelmini: si aspetta altri arrivi dal fronte di cui faceva parte, come Toti?
«Lo spero. Potremmo fare una bellissima battaglia di coerenza e
responsabilità insieme ai tanti amministratori sul territorio che hanno
fatto questa scelta».
C’è un «caso» Renzi? Pensa sia giusto coinvolgere Iv in un polo di centro?
«Tutte le persone che hanno la stessa idea dell’Italia e della
politica, in questo momento, dovrebbero stare dalla stessa parte».
Cosa le mancherà di più di Forza Italia, e anche della sua esperienza di governo?
«Per carattere tendo a guardare avanti, non vivo di rimpianti ma di entusiasmo: comincia una nuova impresa che posso affrontare a testa alta, fedele alle mie idee e ai miei valori, tutto il mio impegno è verso il futuro».
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