Elezioni politiche 2022, ultime notizie | Renzi: «Con Letta non ci sentiamo da tempo. Se il Pd vuole un’alleanza seria, parliamone»

Le notizie di venerdì 29 luglio sugli schieramenti, i candidati e i partiti in diretta

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• Come funziona il Rosatellum, la legge elettorale in vigore con cui voteremo il 25 settembre.
• A infiammare il dibattito politico ora c’è il caso Salvini-Russia: secondo alcuni documenti visionati da La Stampa, a fine maggio il funzionario dell’ambasciata russa Oleg Kostyukov avrebbe chiesto a un emissario di Matteo Salvini se i ministri della Lega fossero intenzionati a lasciare il governo Draghi.
• Duro l’attacco dei partiti contro il leader della Lega, uno su tutti il Pd di Enrico Letta: «Vogliamo sapere se è stato Putin a far cadere il governo Draghi».
• Dopo l’addio a Forza Italia Mara Carfagna ha scelto Azione, il partito di Carlo Calenda: «Berlusconi? Stima intatta».

Ore 09:56 – Mulè: «Chi lascia Forza Italia ne risponde agli elettori»

«I ministri che hanno deciso di lasciare Forza Italia hanno portato avanti importanti battaglie su questioni rispetto alle quali la sinistra che oggi li accoglie la pensa in modo opposto. Cito su tutti la posizione ferma di Mariastella Gelmini contro la liberalizzazione della droga e quella di Mara Carfagna sull’utero in affitto. Sull’addio c’è poco da dire, ognuno prende la sua strada e ne risponde alla sua coscienza e agli italiani. Storicamente chi molla Forza Italia è stato punito dagli elettori che ne riconoscono l’incoerenza. I valori di Forza Italia sono quelli che decliniamo ogni giorno nella nostra attività e sono quelli dell’atlantismo, dell’europeismo e del liberalismo», così il sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, questa mattina ad Agorà su Rai3. «Il centrodestra scende in campo con regole chiare dalla premiership al dopo 25 settembre. La nostra è un’alleanza fondata su un programma comune, riconosciuto e sottoscritto da tutti. Ciò vuol dire: chi il 25 settembre voterà il centrodestra avrà un programma firmato dai componenti del centrodestra con idee concordate e certificate in maniera granitica. Dall’altra parte c’è un cartello elettorale fondato solo sul tentativo di mettere insieme più voti e dichiaratamente diviso sul programma», dichiara Mulè.

Ore 09:40 – M5S, Conte: «Oggi la decisione sul tetto dei due mandati»

«Oggi arriverà la decisione sulla regola del doppio mandato», e su questo «dimostreremo la coerenza del M5S». Lo annuncia il leader del M5S Giuseppe Conte, ai microfoni di Rtl 102.5. Il presidente Cinque Stelle parla anche del rapporto con i dem. «Io non apro e chiudo spiragli, fessure. Ieri ho detto che per il futuro non escludo un dialogo con il Pd, ma non parlavo di alleanza, vedo che il Pd ha cambiato posizione anche sul salario minimo». Nessuna alleanza dunque in vista? «Assolutamente no. Per queste elezioni assolutamente non se ne parla di avere rapporti col Pd. Che rapporto può avere il Movimento 5 stelle con una forza politica che sta chiudendo accordi da Calenda a Di Maio a Renzi a Brunetta a Carfagna? Questa è , è un’ammucchiata in cui non ci potremo mai ritrovare», perché regge su «personalità divisive, la politica fatta così è tutto e il contrario di tutto».

Ore 09:10 – Conte: «Non se ne parla di avere rapporti col Pd, ammucchiata»

«Col Pd per il futuro non escludo un dialogo, non un’alleanza. Per queste elezioni assolutamente non se ne parla di avere rapporti col Pd. Che rapporto può avere il Movimento 5 stelle con una forza politica che sta chiudendo accordi da Calenda a Di Maio a Renzi a Brunetta a Carfagna? Questa è un’ammucchiata dove noi non ci potremmo mai ritrovare, perché sono personalità divisive e litigiose. La politica fatta così significa tutto e il contrario di tutto». Lo ha detto Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, in diretta a Rtl. Il leader del M5s è poi tornato a commentare il ruolo del suo partito nella caduta del governo Draghi: «Non abbiamo voluto la crisi di governo, Draghi voleva andarsene».

Ore 09:02 – Salvini e la Russia, polemiche sull’ambasciata di Mosca a Roma

(Virginia Piccolillo) Due mesi dopo le polemiche infuocate per il viaggio a Mosca di Matteo Salvini, organizzato in pieno conflitto tra Russia e Ucraina, l’ambasciata a Roma torna al centro di polemiche e sospetti. Perché proprio mentre si preparava la «missione di pace» tanto contestata del leader della Lega, il vicario dell’ufficio politico dell’ambasciata russa Oleg Kostyukov (figlio del capo del servizio segreto russo Gru) avrebbe chiesto ad Antonio Capuano — l’organizzatore del tour che vanta o millanta, relazioni col Cremlino — se il Carroccio avrebbe voluto ritirare i ministri per far cadere il governo Draghi.

Ore 09:00 – Meloni e Letta come «Sandra e Raimondo»: la strategia dei due leader

(Tommaso Labate) Ogni volta che uno dei due può, e succederà sempre più spesso, tira in ballo l’altro. «Gli italiani devono avere chiaro che la scelta è tra noi e Meloni», ha scandito l’altro giorno Enrico Letta. «Letta ha detto che l’Italia dovrà scegliere tra lui e noi. È vero», ha sottolineato Giorgia Meloni ieri. Come se tutti gli altri non esistessero. La leader di Fratelli d’Italia e il leader del Pd, rispettivamente primo e secondo partito nella media dei sondaggi nazionali, cancellano dalla cartina geografica il resto dei contendenti. Letta riduce al lumicino le dichiarazioni in cui attacca la Lega e Forza Italia, derubricati al rango di «ostaggi che si sono consegnati» a Fratelli d’Italia; Meloni centellina le volte in cui le capita di citare i M5S o Carlo Calenda, di fatto cancellandoli dalla mappa dei suoi avversari.

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