Riccardi: “Con Salvini e Meloni al governo il clima d’odio può peggiorare”
Antonio Bravetti
ROMA. In Italia esiste «un clima d’odio» sempre più diffuso, «legittimato» da «tanti piccoli attori, frutto della predicazione della cultura del disprezzo fatta da leader e forze politiche». Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio, è stato ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione del governo Monti. «Fui io a coniare il termine “ius culturae”», ricorda. Oggi prova «vergogna» per l’incapacità del centrosinistra di approvare una legge sullo ius scholae: «Sarebbe un bene che questi ragazzi diventassero italiani». Davanti alla «violenza inaudita» di Civitanova Marche si dice «preoccupato» per una campagna elettorale che si farà anche sui migranti e sulla sicurezza: «Un sintomo del degrado della politica. È sbagliato far credere agli italiani che i migranti gli hanno rubato il futuro». Con Meloni e Salvini al governo il clima d’odio «potrebbe peggiorare».
Cosa ha provato davanti alla morte di Alika Ogorchukwu?
«Un
uomo disabile, con le stampelle, stimato, conosciuto e gentile viene
aggredito e ammazzato. Un fatto doloroso, che mi strugge: non deve
passare sotto silenzio e non ci deve abituare a considerare normale
questo tasso di violenza».
Qualcuno poteva intervenire?
«Una violenza
inaudita sotto gli occhi di un pubblico che filma col telefono, come
fosse uno spettacolo di gladiatori, mi lascia perplesso. Mi chiedo se si
tratta di un fatto drammatico casuale o se dietro c’è una cultura
preoccupante».
E cosa si risponde?
«Il problema non è la
minaccia dei migranti al nostro Paese, la vera minaccia è dentro di noi:
una carica di violenza capace di scatenarsi contro un disabile
indifeso. La violenza contro gli africani, “i negri”, viene considerata
un male minore. Come fossero intrusi, persone senza dignità, su cui
sfogare la rabbia. Forse i cittadini avrebbero dovuto scendere in piazza
per dire che questa rabbia non gli appartiene».
Da dove viene questa violenza?
«Non è certo
frutto della cosiddetta “invasione” dei migranti, ma della predicazione
della cultura del disprezzo fatta da leader e forze politiche, anche sui
social, che non dico legittimano la violenza ma l’odio sì, lo
legittimano. Ma non è solo questo».
Cos’altro?
«Lo spegnimento della solidarietà per
l’altro che appartiene a un’etnia diversa, non alla mia famiglia, è
frutto di un’epoca di egocentrismo. Domani toccherà a un altro debole, a
una donna: quante ne vengono uccise senza che la società si mobiliti?
Il mix di predicazione d’odio e scomparsa della solidarietà produce una
società che brucia il suo futuro. Io non voglio una società così per i
nostri ragazzi. Sarebbe bello vedere genitori e figli a manifestare in
piazza a Civitanova Marche».
Sant’Egidio cosa fa?
«Grazie a tanti cittadini
abbiamo accolto migliaia di ucraini, gli italiani sono molto più
sensibili di quanto la politica voglia far credere. Sant’Egidio sarà
presente in forma significativa ai funerali di Ogorchukwu».
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