Riccardi: “Con Salvini e Meloni al governo il clima d’odio può peggiorare”

Migranti e sicurezza saranno temi da campagna elettorale per FdI e Lega. Che ne pensa?
«Il tema dei migranti verrà usato ed estremizzato. È un sintomo del degrado della politica italiana, è uno dei motivi per cui la gente non va a votare. Auspicherei che il tema dei migranti fosse messo da parte».

Sbagliano, quindi, Meloni e Salvini?
«La campagna d’odio ha tanti piccoli attori, è radicata nell’ignoranza che si diffonde. C’è la frustrazione di un’Italia che si sente abbandonata, a cui si fa credere che i migranti gli hanno rubato il futuro».

Con questo centrodestra al governo il clima d’odio può peggiorare?
«È possibile, certo. Ma non sono Mattarella e non c’è ancora un nuovo Parlamento. Io guardo le cose più a fondo, osservo il clima d’odio che è si creato. Credo che tutte le forze politiche dovrebbero impegnarsi per migliorare questo clima».

È un appello?
«Il tema dei migranti e degli stranieri non sia usato per fare polemica, perché le conseguenze potrebbero essere gravi. Nessuno può giocare col fuoco, chiunque governerà l’Italia non può farlo con un clima incandescente e i morti nelle strade coperti da un lenzuolo bianco».

Esiste un altro modo per parlare di migrazioni?
«La politica si dimostra inadeguata a guardare alle necessità reali della società. Abbiamo bisogno dei migranti, anche gli imprenditori del Nord chiedono di ripristinare i flussi. Ogni anno 300 mila italiani lasciano il Paese: c’è un problema serio di desertificazione demografica, non un’invasione».

Come ha vissuto la caduta del governo Draghi?
«È stato un errore non finire la legislatura, c’erano tante cose da fare, a partire dalla cittadinanza per i minori stranieri».

Lo Ius scholae?
«Mi vergogno che in queste ultime due legislature, in cui il centrosinistra è stato spesso al governo, non sia stata portata a casa una modesta legislazione per dare la cittadinanza a bambini che hanno completato un ciclo scolastico. È un’umiliazione per quei bambini che crescono con i nostri figli e nipoti».

Perché non lo si è approvato?
«Il Parlamento si dovrebbe fare carico di questo tema. Purtroppo ci sono due problemi: la paura dell’elettorato e una limitata cultura del bene comune del Paese. Sarebbe un bene per tutti che questi ragazzi diventassero italiani».

LA STAMPA

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