Civitanova: l’omicidio di Alika, il razzismo e la paura del futuro

La prima cosa da fare è condannare con fermezza qualsiasi violenza, a cominciare da quella assurda e insensata di Civitanova. La seconda è combattere l’indifferenza, il cinismo che porta a filmare e postare anziché intervenire. La terza è trovare le parole giuste per dire ai lettori che quando in una città italiana si uccide a mani nude una persona per strada è giusto «fare casino», parlarne e non voltare la testa dall’altra parte. Qualunque sia il colore della pelle della vittima. E qualunque sia il colore della pelle dell’assassino.

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