Guerra Russia-Ucraina, nuovi bombardamentisu Mykolaiv. Partita da Odessa la prima nave carica di grano

07.05 – Prima nave carica di grano in partenza da Odessa 
Il ministero della Difesa turco ha annunciato che la nave mercantile battente bandiera della Sierra Leone, Razoni, è stata caricata di mais e partirà da Odessa per il Libano alle 7.30 ora europea. Nella sua dichiarazione il ministro ha detto che anche altre navi lasceranno i porti dell’Ucraina attraverso i corridoi sicuri in linea con gli accordi firmati a Istanbul il 22 luglio, ma non ha fornito ulteriori dettagli. La Russia e l’Ucraina hanno firmato accordi separati con la Turchia e le Nazioni Unite aprendo la strada all’Ucraina, uno dei principali ‘granai’ del mondo, per esportare 22 milioni di tonnellate di grano e altri prodotti agricoli che sono rimasti bloccati nei porti del Mar Nero a causa dell’invasione russa. Gli accordi consentono anche alla Russia di esportare grano e fertilizzanti.

05.00 – Bombardamenti russi dopo attacco drone a Sebastopoli
L’Ucraina ha denunciato «pesanti e brutali bombardamenti» da parte di Mosca sulla città’ meridionale di Mykolaiv. Si tratterebbe di una ritorsione russa dopo l’attacco di un drone al quartier generale della flotta del Mar Nero a Sebastopoli. 

02.00 – L’ex consigliere di Putin ricoverato in Europa: forse avvelenato
Anatoly Chubais, ex consigliere del presidente russo Vladmir Putin che ha lasciato il suo lavoro e la Russia poco dopo l’invasione dell’Ucraina, è stato ricoverato in terapia intensiva in un ospedale europeo per un disturbo neurologico. Lo riporta l’Associated Press, aggiungendo che Ksenia Sobchak, personaggio televisivo russo e amico di famiglia di Chubais, ha scritto su Telegram di aver parlato con sua moglie, Avdotya, e che soffriva della sindrome di Guillain-Barre. La donna non ha detto in quale clinica si trovava. Guillain-Barre è una malattia rara in cui il sistema immunitario del corpo attacca i nervi. Secondo il quotidiano britannico Daily Mail Chubais potrebbe essere stato avvelenato. Sebbene Chubais non abbia dichiarato il motivo delle dimissioni a marzo, si presumeva che fosse dovuto all’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio. Il suo è stato il livello più alto di una serie di dimissioni ufficiali. Chubais era stato di recente l’inviato di Putin presso le organizzazioni internazionali per lo sviluppo sostenibile. È noto in Russia, avendo ricoperto incarichi di alto profilo dall’inizio degli anni ’90, quando ha supervisionato gli sforzi di privatizzazione sotto Boris Eltsin.

00.50 – Governatore Luhansk: situazione umanitaria catastrofica
Nella regione di Luhansk «la situazione umanitaria è catastrofica. I russi non hanno ancora rimosso i corpi dei morti dalle strade e da sotto le case. Le infezioni si stanno diffondendo a Severodonetsk, probabilmente a causa del consumo di acqua dai pozzi». Lo ha scritto su telegram il governatore ucraino della Regione, Serhii Haidai.

00.25 – Il Kosovo rinvia di un mese il divieto dei documenti serbi
Il governo del Kosovo ha rinviato di un mese, fino al primo settembre, il divieto dell’uso di documenti serbi nelle regioni del nord a maggioranza serba, secondo quanto riferisce l’agenzia russa Tass. L’annuncio del divieto, che doveva entrare in vigore oggi, ha scatenato violente reazioni dei serbi del Kosovo e riacceso pericolosamente le tensioni tra Pristina e Belgrado.

00.10 – Nato: interverremo in Kosovo se la stabilità è a rischio
La Nato è pronta a intervenire nel nord del Kosovo con la sua missione Kosovo Force (Kfor) qualora la sua stabilità sia «a rischio»: così una nota diffusa dall’Alleanza Atlantica in merito alle tensioni crescenti fra kosovari e serbi, scoppiate per una legge del Kosovo che vieta a partire da oggi documenti di identità e targhe serbi in Kosovo. «La situazione complessiva riguardante la sicurezza nei comuni del nord del Kosovo è tesa. La missione Kfor guidata dalla Nato – si legge – sta monitorando da vicino ed è pronta a intervenire se la stabilità è a repentaglio, in base al suo mandato, derivante dalla risoluzione 1244 delle Nazioni Unite».

00.05 – Mosca: Kosovo provoca, sostenuto da Usa e Ue
«Facciamo appello a Pristina, e agli Usa e alla Ue che la sostengono, perché mettano fine alle provocazioni e osservino i diritti dei Serbi del Kosovo». Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. La portavoce, citata dalla Tass, ha denunciato come discriminatorie le nuove regole imposte dalle autorità kosovare e in vigore da lunedì sul cambio dei documenti e delle targhe per i serbi del Kosovo. «I leader kosovari sanno che i serbi non rimarranno indifferenti di fronte a un attacco diretto alla loro libertà», ha aggiunto, affermando che obiettivo di questo attacco è la stessa Belgrado.

00.01 – Kosovo, proteste dei cittadini di origine serba: chiusi due valichi di frontiera
Proteste in Kosovo di cittadini kosovari di etnia serba contro l’entrata in vigore delle nuove normative sui documenti di identità e sulle targhe. A partire da domani, chi entra nel Paese dalla Serbia dovrà consegnare i propri documenti di identità serbi per i documenti di identità rilasciati da Pristina validi per tre mesi in reciprocità alla misura applicata dalla Serbia ai cittadini del Kosovo in visita in Serbia, secondo quanto riferito da Radio Free Stazione Europa. La polizia del Kosovo ha annunciato la chiusura dei valichi di frontiera di Jarinje e Brnjak a causa del blocco delle strade da parte dei manifestanti serbi.

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