La Bce lancia il salvagente a Roma: dieci miliardi per calmare lo spread
L’elevata flessibilità del Pepp – e il suo ammontare di reinvestimento, circa 1.700 miliardi di euro – permette di contrastare i movimenti inconsulti sui mercati finanziari. Come quelli, a detta di Francoforte, che hanno messo sotto pressione i titoli di Stato italiani negli ultimi due mesi, portando lo spread Btp-Bund oltre 250 punti base. Valori che, come ricordato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, non sono giustificati dai fondamentali economici del Paese.
Il risultato sui Btp è stato netto. Il rendimento dei titoli decennali italiani, a inizio agosto, è tornato sotto quota 3% per la prima volta da maggio, toccando nella mattinata di ieri quota 2,88%, salvo poi risalire. E il differenziale di rendimento fra Btp e Bund, nonostante la crisi politica italiana e l’imminente tornata elettorale, è stabile sotto i 230 punti base. Ciò che resta da capire, secondo J.P. Morgan, è se gli operatori finanziari vorranno testare i limiti, e la credibilità, della Bce. In tal caso, tuttavia, potrebbero essere incrementati gli acquisti dei bond sotto stress. Elemento che potrebbe indispettire più di una cancelleria, da Berlino a Vienna. Ma che sarebbe giustificabile, come rimarcato spesso da Lagarde, nel processo a contrasto della frammentazione nell’euro area.
LA STAMPA
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