Troppi morti per il caldo? Difficile censirli ma certamente aumenteranno
Gli anziani si disidratano facilmente
“Le persone più colpite solitamente sono gli anziani perché sono le stesse che si disidratano con più facilità”, dice Onder. Per proteggersi dal caldo l’organismo utilizza il sudore, ma questa perdita di liquidi deve essere reintegrata perché la disidratazione può farci stare male, può causare nausea e mal di testa, e nei casi più gravi può comportare seri danni agli organi vitali. “Gli anziani – spiega Onder – mediamente hanno una minore percezione della sete. Poi ci sono le persone che hanno altri problemi di salute che possono influire sulla capacità dell’organismo di rimanere idratato”. Pensiamo ai diabetici. Nei casi di profonda disidratazione, le cellule hanno sempre meno acqua a disposizione e l’organismo non riesce a espellere le scorie. “Si ha una progressiva perdita di coscienza cui segue il decesso”, sottolinea Onder. È soprattutto per questi motivi che nelle ondate di calore aumenta l’incidenza dei decessi legati a problemi cardiocircolatori e respiratori.
I rischi possono essere importanti anche per i bambini, soprattutto nei primi mesi di vita, quando il loro organismo è più esposto agli effetti del caldo.
Dopo i primi segni di colpo di calore, la persona interessata dovrebbe essere trasferita velocemente in un luogo più fresco e andrebbero chiamati subito i soccorsi. La reidratazione tramite l’assunzione di acqua deve essere effettuata gradualmente e con qualche cautela. Ma, secondo gli esperti, il problema andrebbe risolto alla radice. In primis contrastando il fenomeno del riscaldamento globale, di cui l’uomo è il principale responsabile. Poi, mettendo in atto tutta una serie di misure rivolte a offrire assistenza e sostegno alle persone più a rischio per il caldo, specialmente tra coloro che hanno problemi socioeconomici.
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