Le liste di Letta fanno infuriare il Pd. Gli amici catapultati nei fortini sicuri: la rabbia dei territori

È tutto un gioco d’incastri per garantire una poltrona sicura agli amici. A dispetto della base e dei territori. In Piemonte sbarca Riccardo Magi, candidato blindato in quota Più Europa. Mentre Piero Fassino viene dirottato in Veneto. Dal Friuli al Piemonte, passando per Roma, ecco che arriva con il paracadute ben stretto il capogruppo Debora Serracchiani. E nemmeno il segretario ha voluto sottrarsi al gioco della catapulta infernale: Letta, da pisano, correrà in Lombardia e Veneto. In Emilia non c’è solo il caso Casini: la candidatura dell’ex presidente della Camera non va giù all’Emilia rossa. Ora i circoli devono accettare un altro rospo: l’arrivo dell’esterno Angelo Bonelli. Tra malumori e rinunce c’è anche qualche ripensamento: «Ho ricevuto nelle ultime 24 ore una marea di telefonate e messaggi di persone che mi hanno manifestato un enorme affetto e stima. Sono francamente molto colpita da questa mobilitazione e non posso rimanere indifferente all’appello che mi viene rivolto. Tutti mi hanno detto che non posso rimanere in panchina nella partita più importante che dobbiamo giocare per il nostro paese. Sono una che combatte e non si spaventa anche di fronte alle battaglie difficili. Sono, perciò, a disposizione della nostra comunità politica», annuncia sui social Alessia Morani.

IL GIORNALE

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