Sondaggi politici, Fratelli d’Italia e M5S in crescita ad agosto: Meloni oscillerebbe tra il 24 e il 25%

di Cesare Zapperi

Negli ultimi sondaggi di Noto, effettuati il 17 agosto, Giorgia Meloni oscillerebbe tra il 24 e il 25%. La radicalizzazione imposta da Conte sta pagando: il Movimento è salito al 12-13%

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La caduta del governo Draghi pare aver giovato a chi più si è messo di traverso: Fratelli d’Italia a destra e il Movimento 5 Stelle a sinistra. I sondaggi indicano questo trend e la conferma arriva dall’ultima rilevazione, quella effettuata il 17 agosto da Noto Sondaggi. Negli ultimi venti giorni i due soggetti politici hanno fatto registrare significativi progressi.

Il partito di Giorgia Meloni oscillerebbe tra il 24 e il 25 per cento, guadagnandone un paio rispetto alla crisi che ha portato alla fine dell’esecutivo di unità nazionale. Il Movimento 5 Stelle , a sua volta, anche, o forse soprattutto, perché è stato all’origine della caduta del governo dal 9-10 per cento è salito al 12-13 per cento. «Gli elettori di sinistra, compresi quelli del Pd, che non si riconoscono nell’Agenda Draghi si spostano sui 5 Stelle» spiega Antonio Noto. La radicalizzazione imposta da Giuseppe Conte, nonostante le polemiche interne sulle candidature , sta pagando. Mentre a Fratelli d’Italia viene riconosciuta la coerenza nell’opposizione a Draghi, a differenza delle altre due forze della coalizione (Lega e Forza Italia) che il governo lo hanno sostenuto fino a metà luglio

Il partito di Matteo Salvini, secondo quest’ultima rilevazione, avrebbe perso ancora qualcosa e si attesterebbe tra il 12 e il 13 per cento, mentre gli azzurri sarebbero stabili tra il 7 e l’8 per cento. I quattro partiti centristi riuniti in un solo raggruppamento, infine, oscillando tra il 2 e e il 3 per cento rischierebbero di non eleggere nessuno nei listini proporzionali.

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Sull’altro fronte, le ultime due settimane caratterizzate da rotture (con Calenda ) e polemiche (per le candidature ) hanno pesato sul Pd che arretrerebbe fino al 21-22 per cento (addio primo posto). I tre «cartelli» del fronte di centrosinistra sono a rischio esclusione: Sinistra italiana- Verdi si fermerebbero tra il 2 e il 3 per cento, mentre +Europa e Impegno civico all’1,5 per cento. Infine, il cosiddetto «Terzo Polo», nato dall’unione di Azione e Italia viva, avvierebbe la campagna elettorale con un promettente 7-8 per cento.

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