M5s e rossoverdi lanciano il partito del non-lavoro

Ma il duo Bonelli-Fratoianni e il prode Giuseppi hanno sottovalutato la concorrenza: passano poche ore, e vengono tutti scavalcati a sinistra dal leader di Rifondazione Comunista (esiste ancora, sì), tal Maurizio Acerbo. Che, come il classico imbonitore da fiera, supera in curva gli altri aspiranti conduttori di televendite e rilancia: ma quali 36 ore? «La proposta di Conte e Fratoianni è troppo generica. Io propongo la riduzione dell’orario di lavoro a trentadue ore», e crepi l’avarizia.

In queste ore, comunque, l’ottimo Fratoianni ha altro a cui pensare: deve difendere il proprio posto di lavoro. Già, perchè il suo collegio sicuro in quel di Pisa è proprio quello che è stato sottratto al professor Stefano Ceccanti, illustre costituzionalista. E una parte del Pd, soprattutto locale, spinge perchè venga restituito e Fratoianni si accontenti della candidatura proporzionale. A parità di salario. Ma da quell’orecchio, Fratoianni non ci vuol sentire: per essere eletto, la sua lista rosso-verde dovrebbe superare il quorum del 3%. E non è affatto sicuro che ce la possa fare. Perchè dunque lasciare il certo per l’incerto? Bisogna lavorare tutti, certo, ma soprattutto lavorare meglio. E da eletti sicuri è certamente meglio.

IL GIORNALE

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.