Paradossi di Cincinnato sul voto
Assodato che è impossibile eleggere gli unici candidati seri, quelli che rifiutano la candidatura, si potrebbe introdurre un correttivo assegnando un terzo dei seggi del Parlamento per sorteggio. Sembrerebbe una boutade grillina – e infatti è stata detta anche da Beppe Grillo – ma questo non dovrebbe essere un deterrente: statisticamente, chi parla a caso finisce per aver ragione metà delle volte. Più seriamente: già ad Atene il sorteggio era considerato il metodo più democratico per le cariche pubbliche, e il Doge di Venezia veniva scelto con un’alternanza di ben dieci sorteggi ed elezioni. In Italia oggi sono sorteggiati 3/4 dei membri delle Corti d’Assise. Chi volesse approfondire la proposta può leggere l’interessante studio storico, politico, economico e matematico Democrazia a sorte, ovvero la sorte della democrazia di Alessandro Pluchino e altri (Malcor, 2012). E nell’attesa che il Parlamento accetti di affidare parte dei propri seggi alla sorte, gli elettori possono comunque già fin d’ora prendersi una rivincita sui politici, votando le liste dei partiti a caso.
LA STAMPA
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