La realtà e il voto: finzioni a destra e a sinistra

A questo proposito, sarebbe utile se, in questa campagna elettorale, mentre si scontrano il Bene e il Male e ciascuno promette grandi cambiamenti, si trovasse anche il tempo di affrontare il seguente, non insignificante, problema. Tutti dicono di volere utilizzare i fondi del Pnrr e tutti sappiamo che è la nostra pubblica amministrazione a gestirli concretamente. Se non che, sappiamo anche che non si tratta di un’amministrazione famosa per la sua efficienza, rapidità di azione e capacità di semplificare iter e procedure relative all’impiego dei fondi. Verrà fuori qualche idea, magari anche solo terra terra, su come rimediare? Quasi sicuramente no. È un argomento noioso, privo di appeal. E in più, soprattutto, c’entra poco con la divisione fra destra e sinistra, distoglie le contrapposte armate dall’unico senso che sanno dare alla campagna elettorale.

In Europa, le democrazie stabili di un tempo (non l’Italia e nemmeno la Francia) erano regimi moderati con campagne elettorali abbastanza piatte ove gli estremismi e i massimalismi erano tenuti a bada. Se si assisteva a un dibattito elettorale in quelle democrazie ci si poteva anche annoiare ed assopire. Quello stile non ci è mai appartenuto. Ma, alla lunga, non è detto che l’effetto finale non sia lo stesso. Anche i giudizi di Dio possono venire a noia.

CORRIERE.IT

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