Ora la sinistra si accorge che il fango è un boomerang

Anche lo scrittore Walter Siti, molto popolare nella sinistra, ha risposto alle domande di Huffington Post dicendo che pur seguitando a votare Pd, trova del tutto sbagliata la scelta di demonizzare la Meloni, sia perché non c’è proprio niente da temere da questa leader sul piano istituzionale, sia perché le reazioni contro il suo successo il successo personale di una leader donna, l’unica – nella sinistra italiana dimostra quanto la confusione e una certa dose di ignoranza autoprotettiva regnino sovrane nel vuoto lasciato dalle ideologie di sinistra. Si potrebbe anche dire che l’ostinazione con cui Giorgia Meloni ha resistito anche alle critiche più amichevoli affinché abbandonasse il simbolo della fiamma che deriva dal primo partito neofascista della Repubblica e premiata largamente con gli interessi. La sinistra in Italia specialmente quella che aborre la modernità e detesta senza sempre dirlo apertamente l’Occidente, ha una reazione compulsiva quando viene agitato l’inesistente spettro del fascismo morto ormai da quasi ottant’anni. Ma l’antifascismo generico e ancora l’ultima attrazione e l’ultima esca usabile per mettere insieme dei voti privi di qualsiasi connotazione politica su che cosa fare nel nostro paese, sicché quando un leader in affanno e senza le idee chiare come evidentemente è oggi Enrico Letta, non sa resistere e tira quella maniglia d’allarme. La conseguenza inevitabile è uno sballottamento delle idee e delle posizioni che però non porta nulla. Questo, del resto, è quanto dicono i sondaggi che mostrano in costante ascesa i voti per Fdi e una crescente confusione nel campo che il Pd riteneva presuntuosamente molto largo.

IL GIORNALE

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