Vecchia politica e nuovi rancori

E poi ci sono le facce. Le stesse facce degli ultimi venti-trent’anni, minimo. E le altre. Quelle che pubblichiamo tutti i giorni. Riciclati e vecchie glorie. Famigli e familiari della corrente di ogni leader che partono già con l’elezione garantita in tasca e la moglie o la compagna candidata ben piazzata. Transfughi da un partito all’altro pur di ottenere un posto sicuro, o quasi sicuro in lista. Giovani che dovrebbero rappresentare i loro coetanei, la società civile, e invece parlano da funzionari di partito il linguaggio della propaganda, del servilismo, del passato che non passa. Gente che s’è fatta un partitino all’ultimo minuto pur di entrare in coalizione. Tutti, in un modo o nell’altro, professionisti della politica, di questa politica. E dire che per il 25 settembre tutti affermano di puntare a richiamare alle urne quella metà di elettori che da tempo non vanno più a votare. Illusi.

LA STAMPA

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