Giorgetti: «Nuovi aiuti alle imprese, sono come i danni di guerra. Basta con la speculazione del mercato di Amsterdam»
Durante la pandemia la
Banca centrale europea aiutava l’Italia e gli altri governi comprando
debito pubblico, oggi invece alza i tassi. Non serve più cautela?
«La Bce non può non capire la natura di questa inflazione. Non può
non capire che se l’economia reale salta, salta tutto. A quel punto me
ne faccio poco di un’inflazione in discesa grazie a una recessione
drammatica».
L’Europa può cavarsela senza un piano di razionamenti dei consumi di gas?
«Io sarei d’accordo. Non siamo riusciti ad avere un approccio comune
come nell’acquisto dei vaccini e ora i Paesi che hanno più mezzi,
Spagna o Francia, si arrangiano come possono. Italia e Germania sono più
in difficoltà. Ma allora che almeno ci lascino spendere per aiutare
famiglie e imprese».
Diranno che lei si prepara a un cedimento sulle sanzioni per riavere il gas.
«È il contrario: trovo che a questa crisi serva una risposta repubblicana, tutti insieme. Ma bisogna rispondere. Abbiamo messo le sanzioni per difendere l’Europa e la libertà, giustamente. Ma ora servono misure per contenere i danni di guerra. Altrimenti la gente si rivolterà contro di noi e si finisce per fare il gioco di Putin».
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