È in Cina una delle chiavi per superare l’inverno, così sul gas può dare un aiuto inaspettato all’Europa

La variabile da tenere d’occhio non è solo l’economia cinese che rallenta – è cresciuta solo del 2,5% nel primo semestre, e per ora non sembra stia accelerando. C’è poi una direttiva del governo per rafforzare la produzione interna d’energia, anche dal carbone. L’enfasi quindi è sulla sicurezza delle forniture, con l’ambiente e il cambiamento climatico in secondo piano. Il governo cinese vuole anche espandere la produzione interna di gas. Questa, secondo Nikkei, dovrebbe crescere nel 2022 del 7% su base annua. Nei prossimi mesi, continua Nikkei, potremmo assistere al paradosso di Pechino che compra gas dalla Russia per rivenderlo (a prezzi a maggiorati) all’Europa a corto di forniture.

Per la sicurezza delle forniture europee, diversi analisti incoraggiano a stipulare contratti a lungo termine con i produttori. Questo perché l’industria del gas richiede investimenti lunghi, che impiegano mesi e anni per entrare a regime. Negli ultimi periodi l’Europa ha preferito affidarsi al mercato comprando grosse quantità di gas ai prezzi spot del momento. Conveniva: comprare spot era meglio che contrattare, per via dei prezzi bassi. Oggi non è più così.

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