Ora legale tutto l’anno: così si risparmiano 500 milioni di euro

di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

Nella primavera del 2019 il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione legislativa sull’abolizione dell’ora legale con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensione. L’anno prima, tra il 4 e il 16 agosto, la Commissione europea aveva proposto di porre fine ai cambi stagionali dell’ora e con una consultazione pubblica online, aveva chiesto ai cittadini europei di scegliere, in caso di abolizione del cambio orario, se preferissero mantenere per sempre l’ora solare o quella legale. Le risposte erano state 4,6 milioni, ovvero aveva partecipato alla consultazione soltanto l’1% degli oltre 447 milioni di abitanti che contava la Ue in quell’anno. Nonostante ciò, si tratta del numero più alto di partecipanti mai registrato per una consultazione pubblica. Gli italiani l’avevano quasi del tutto disertata (perché la maggioranza non ne sapeva nulla e perché la minoranza informata non era particolarmente toccata dall’argomento). Come sappiamo tutti, l’ora legale è la convenzione di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi di uno Stato per sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo e risparmiare, dunque, in termini di energia elettrica. Argomento mai come ora è all’ordine del giorno. E se da sempre i Paesi del Nord Europa (Finlandia, Svezia, Estonia, Lituania, etc) sono quelli più sensibili all’argomento, a causa del fatto che essendo vicini al Polo Nord non beneficiano della luce naturale con il cambio dell’ora, adesso il tema “ora legale” è diventato interessante anche per noi italiani.

Nel 2022 risparmiati con l’ora legale 190 milioni di euro
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