Il timido e l’estroverso alle grandi manovre. La «strana coppia» Bonelli-Fratoianni

Della proposta di abolire i jet privati qualcuno all’inizio ha riso, qualcun altro ha criticato, in pochi li hanno presi sul serio. «Io», dice Fratoianni, «al contrario degli altri leader politici non mi sono iscritto al social TikTok perché i giovani ho la fortuna di incontrarli in carne e ossa alle nostre iniziative. Ma visto che in tanti cercano contenuti semplici per parlare ai ragazzi, allora fossi in loro approfondirei bene l’iniziativa di voler abolire i jet privati. Perché si spiega facile facile: tu, che sei un ultraricco e prendi un jet privato per partire da Milano e andare a fare l’aperitivo a Taranto, sappi che in quel lasso di tempo inquini quanto quattro persone normali in tutti i loro spostamenti di un intero anno. Quelli che ridono della nostra proposta hanno idea del numero di italiani costretti a lasciare la loro vecchia automobile inquinante nel parcheggio perché non possono circolare nei centri della città?».

Il testo dolente, per una forza radicale di sinistra come la loro, è il voto operaio e dei disoccupati, con quelle tendenze che fotografano una preferenza per i partiti della destra. «È una tendenza che dobbiamo rovesciare. Io, a costo di rompermi la testa, davanti alle fabbriche continuo ad andare tutti i giorni», rivendica Fratoianni, che ha visto accrescere la sua popolarità dopo che quel seggio blindato nella coalizione che in molti davano per scontato, alla fine, non si è mai materializzato. «In tanti ci hanno scelto come nemici. Come Calenda, che oggi fa asse con Salvini sul nucleare», sussurra Bonelli con un filo di voce. «Non ho una lira per fargli un regalo come si deve. Ma a Natale, se mi ricordo, un libro su Greta Thunberg glielo compro».

CORRIERE.IT

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