Il doppiopesismo su Venezia e sulla fiction su Dalla Chiesa
E se in astratto ha ragione il direttore del festival Alberto Barbera quando dice che «la Mostra del Cinema è uno spazio di libertà d’espressione, ospitiamo tutti, e la responsabilità di quello che viene detto è dell’autore che ha realizzato l’opera», in pratica si è dato via libera a un docufilm che, dichiaratamente politico, diventa un manifesto elettorale. Quando non si potrebbe. Ma come insegna la categoria degli artisti-intellettuali in Italia c’è sempre qualcuno pronto a sfruttare il momento (meno) opportuno. In fondo c’è andata bene. Avessimo votato in primavera, ci saremmo trovati il comizio dei Ferragnez sul palco di Sanremo.
IL GIORNALE
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